Massa, 21 giugno 2017 - Le serve una visita reumatologica? Ripassi pure a febbraio del prossimo anno. Se non fosse la triste realtà sembrerebbe quasi uno scherzo. Eppure è soltanto l’ennesimo caso di una sanità territoriale che non riesce più a far fronte alle esigenze dei cittadini: le liste di attesa non si accorciano, anzi in qualche caso si allungano ulteriormente e per avere una visita, ormai, bisogna aspettare quasi un anno. Alla faccia della prevenzione. L’ultima segnalazione arriva da Paolo Del Giudice e risale soltanto a mercoledì quando il nostro concittadino, impegnativa del medico di famiglia alla mano, è andato a prenotare la visita agli sportelli Cup di Montignoso. La richiesta in fondo era semplice: il paziente soffre di dolori diffusi e persistenti che non se ne vanno e ha bisogno di un controllo. Questo quanto messo nero su bianco dal medico nell’impegnativa.
Insomma un controllo preventivo per verificare la causa dei dolori, roba di pochi minuti ma le liste di attesa della Asl sono da incubo: «Mercoledì mattina sono andato al Cup di Montignoso e mi hanno fissato la visita per il 20 febbraio del prossimo anno – dichiara Del Giudice -, fra 8 mesi. L’azienda sanitaria ormai contravviene all’articolo 32 della Costituzione che tutela la salute dei cittadini. Il mio è solo uno dei tanti casi, ci sono persone a cui sono state fissate le visite per gennaio del 2019. Le liste di attesa sono lunghissime ma non è l’unico problema: sono andato a prenotare a Montignoso perché al Cup del Noa c’è sempre una fila di ore e ore e anche a quello di via Bassa Tambura non mancano i disagi, fra parcheggi e computer che non funzionano, così come comunque accade a Montignoso.
C’è una disorganizzazione plateale, anche logisticamente parlando – prosegue Del Giudice – e pure il personale non ce la fa più perché l’organico è carente. Credo che sia arrivato il momento per il Comune di sedersi al tavolo con l’Asl per riorganizzare il servizio di prenotazione, magari facendo un Cup unico all’ex ospedale di Massa». Una situazione di cui si è già fatto carico il consigliere Giancarlo Casotti: «Ho contattato il dottor Raggi che dovrà darmi delle risposte a breve sui tempi e le liste di attesa perché non si possono aspettare 8 mesi per una radiografia. Inoltre – conclude – ho convocato in commissione sanità la Asl il 26 giugno proprio per parlare delle liste di attesa lunghissime».