Carrara, 25 agosto 2017 - «Casa di riposo Regina Elena: è ora di intervenire». A parlare sono Cisl e Cgil. «Ormai troppe sono le problematiche emerse all’interno dell’azienda speciale del Comune, più volte segnalate da noi e ad oggi ancora irrisolte. In primavera, a cavallo della tornata elettorale, l’azienda speciale è stata al centro di una polemica fortissima, causata da alcune esternazioni del direttore sulla volontà di ridurre il numero del personale infermieristico nella turnazione notturna; all’epoca, a seguito della richiesta di dimissioni del direttore da parte del personale dipendente, cercammo di trovare una mediazione coinvolgendo l’allora sindaco e l’azienda speciale per cercare di placare gli animi e trovare una soluzione che potesse conciliare le necessità della direzione con le giuste rivendicazioni dei lavoratori. Se da una parte il pericolo della riduzione di personale infermieristico notturno fu sventata, dall’altra ad oggi permangono situazioni spiacevoli e poco chiare: non si è proceduto allo scorrimento della graduatoria degli infermieri vigente e alla stabilizzazione degli aventi diritto ma si continua ad utilizzare personale dipendente delle cooperative per sostituzioni ferie e malattie e per la gestione ordinaria in palese violazione delle norme vigenti; il tentativo di riorganizzazione dei reparti (senza coinvolgimento alcuno delle organizzazioni sindacali) per far apparire una organizzazione per moduli affidati, che in realtà affidati non sono, continua a generare situazioni di illegittimità per interposizione di manodopera. Ultimamente si è pensato, anziché assumere personale, di attivare contratti con agenzie interinali, che forniscono personale infermieristico a rotazione creando una situazione dove tali persone si trovano a lavorare in struttura spesso senza aver mai visto ne conosciuto i pazienti. Storicamente la casa di riposo ha sempre avuto l’ambizione di essere un luogo pubblico a servizio delle persone anziane e dei loro familiari; un luogo dove chi , dopo una vita di lavoro, abbia diritto a ricevere le cure migliori in un clima di serenità. Ad oggi le cose, nonostante la dedizione ed il senso di responsabilità del personale, non sembrano andare nel verso auspicato. Risulta che, a seguito delle polemiche primaverili, il clima interno respirato dai lavoratori non sia sereno, di eccessivo controllo al limite della sopportazione; i suggerimenti e le proposte non vengono raccolte. Tutto ciò viene sicuramente avvertito anche da parte degli ospiti».
CronacaSindacati: "La casa di riposo deve cambiare. Servono assunzioni per migliorare"