Massa, 8 settembre 2017 - È stato l'anno dei record. Duecentotrentanove iscritti, con media giornaliera di circa duecento ragazzi tra i 6 e i 19 anni. Grande presenza di bambini in arrivo da comuni limitrofi come Aulla, Villafranca e Mulazzo. Serate in piazza, ogni giorno giochi nuovi, incontri con associazioni, spettacolo finale, compiti e sport.
Questo e molto altro è stato Vicky 2017. Cosa c’è dietro a tutto questo? Volontà, passione, divertimento e la voglia di portare avanti una tradizione arrivata ormai alla ventinovesima edizione. Ad organizzarlo, come ogni anno, un gruppo di volontari che usufruendo dello spazio messo a disposizione dal Centro Giovanile Monsignor G. Sismondo di Pontremoli, per una settimana impegna centinaia di bambini e ragazzi all’insegna del divertimento e dell’apprendere in modo salutare e concreto. Sì salutare, perché con Vicky si torna bambini.
Perché i giochi sono quelli di una volta, perché per una settimana tutti i partecipanti si scordano di pc e videogiochi e si divertono con la tradizionale caccia al tesoro, con l’organizzazione finale delle scenette e molto altro. Tutto completamente gratis. Unico servizio a pagamento, ma facoltativo, è quello del catering dall’esterno, per tutti quei genitori che a causa del lavoro non riescono a tornare a prendere il proprio bambino e riportarlo nel pomeriggio.
Martedì sera la scena si è spostata all’ombra del Campanone, in piazza della Repubblica, dove sono stati organizzati una serie di giochi da palio, ai quali ha assistito un folto pubblico. Durante due pomeriggi poi, i partecipanti di Vicky hanno incontrato alcune associazioni del territorio come il Gruppo Fratres di Pontremoli (col presidente Armando Mastroviti che ha sensibilizzato i bambini alla donazione di sangue) e il Centro Teatro Pontremoli, con Luca Veroni, anche tra gli organizzatori di questa grande macchina che è Vicky. L’edizione 2017 è stata dedicata a una persona speciale non solo per Pontremoli, ma anche e soprattutto per il mondo dei giovani, Alberto Filippi, recentemente scomparso.
«Tutti gli anni ci preparava la scritta di Vicky aggiornata anno dopo anno e la esponeva negli ultimi giorni – hanno raccontato gli organizzatori -. Quest’anno in omaggio a lui abbiamo pensato di esporla già dal primo giorno, ma poi ci siamo ricordati che non avevamo ancora finito di fare il 7 di 2017. Quando siamo andati a prendere la scritta abbiamo visto che lui ci aveva già preparato il 7, l’8 e anche il 9. È stata un’emozione immensa». In omaggio a lui una parte delle offerte ricevute la sera delle scenette che quest’anno si sono realizzate al Teatro Cabrini, sarà donata ad Aido. Vicky è proprio questo: è insegnare ad essere persona prima di tutto il resto. Il grazie degli organizzatori va all’amministrazione, a don Pietro Pratolongo, alle maestre che hanno collaborato, al Gruppo Fratres di Pontremoli e all’aiuto fondamentale di Luca Veroni.