Carrara, il titolare di una segheria il giorno dopo l'alluvione: "Avevo avvertito che quell'argine filtrava acqua"

L'uomo aveva scritto a Comune, Provincia e Regione. Adesso la sua azienda è distrutta dall'acqua

Giorgio Vanelo al TgR Toscana

Giorgio Vanelo al TgR Toscana

Firenze, 6 novembre 2014 - Stanco e amareggiato dopo aver passato più di una giornata con i dipendenti a spalare il fango dalla sua segheria invasa dall'acqua per lo straripamento del Carrione di ieri, Giorgio Vanelo titolare della segheria Doganella ha raccontato al Tgr Toscana: "Avevo avvertito tutti quelli che dovevano sapere scrivendo lettere prima al Comune, poi alla Regione in cui spiegavo che da quell'argine filtrava l'acqua". La fabbrica di Vanelo sorge proprio a fianco del fiume, tanto che l'indirizzo è via Argine destro CarrioneIl Comune, spiega Vanelo, gli ha risposto che non era sua competenza. "Allora - prosegue l'industriale - ho scritto alla Provincia" ma il risultato è stato quello di ieri. La pioggia ha ingrossato il fiume Carrione e quell'argine destro ha ceduto. Cinque operai per salvarsi sono saliti sul tetto. Ora i locali della segheria sono invasi dal fango e la produzione è ferma. Per riavviarla serviranno tanti soldi, forse, dice Vanelo, "spenderei meno a farla nuova l'azienda". Ciò di cui lui e il suo legale sono comunque convinti è che "chi ha costruito l'argine dovrebbe smettere di fare quel mestiere".