Carrara, 13 febbraio - ALLA FINE la sorpresa c’è stata. Francesco Gabbani, vincitore della 67esima edizione del festival di Sanremo ha predetto il suo karma. La Gialappa’s band, trio comico che ha condotto il dopo festival assieme a Francesco Savino aveva chiesto al nostro se, dopo l’esibizione in costume da scimmia ci le soprese sarebbero finite lì, oppure avesse qualcos’altro in cantiere. «Ci saranno altre cose in ballo per l’ultima serata, la finale» ha risposto il 34enne.
E così è stato: Gabbani è il vincitore della kermesse canora più importante d’Italia. Una sorpresa perché dopo il penultimo televoto, chiuso a mezzanotte e 32 di domenica mattina, Francesco era secondo con il 12 per cento di voti. Prima era Fiorella Mannoia con il 14,11 del totale, suddiviso in 12 artisti in gara. Ma al voto finale aperto fino all’una, quello con tre artisti in gara, è successa la magia, Francesco è balzato in testa: in percentuale ha preso il 33,50 per cento dalla giuria demoscopica, il 29,17 dagli esperti, il 43 per cento dal televoto, quest’ultimo risultato basilare per la vittoria finale, con un 36,27 per cento complessivo. Mannoia si è fermata al 32,78 («Che sia benedetta»), Ermal Meta («Vietato morire») a 30,95. Le premesse c’erano tutte per vedere Francesco sul gradino più alto del podio.
Ogni ingrediente è stato dosato al punto giusto, alla fine la ricetta è risultata perfetta. Una canzone moderna, «Occidentali’s karma», che critica il nostro modo di approcciarci alla filosofia orientale, il balletto che sicuramente diventerà un tormentone dell’estate, la scimmia nuda che ha ballato al suo fianco, il vestiario, semplice nella prima esibizione, geniale nella seconda (Gabbani si è vestito da scimmia). Tutto questo ha impresso nelle menti del pubblico italiano un ragazzo semplice, spontaneo, ma anche dalle idee fresche e innovative. La notizia della sua vittoria ha già fatto il giro del mondo, il web è impazzito da giorni per la sua canzone, Già lo scorso anno, con «Amen», decretata poi la canzone vincitrice nella sezione nuove proposte, Francesco ha dimostrato di essere diverso dai soliti cantanti che portano a Sanremo l’amore ascoltato già altre mille volte. La sua anima era già stata conosciuta dai carrarini nel 2014, quando il nostro incise «Per tornare liberi», videoclip dove veniva chiesto di donare per ricostruire una città ferita dall’alluvione. Si sono complimentati con lui, nel corso di questo anno fantastico, Luciana Littizzetto, Gianni Morandi e Maria De Filippi, tanto per citarne alcuni. Il suo sorriso è contagioso, non si può fare a meno di lasciarsi trasportare dalle parole delle sue canzoni leggere, ma allo stesso tempo dense di significato. «Sono felice – ha detto dopo la vittoria – non mi sarei mai aspettato di arrivare prima di Mannoia, una leggenda. Posso solo dire grazie a tutti, sono commosso».