{{IMG_SX}}Carrara, 24 settembre 2008 - Per Gianni Musetti, consigliere de La Destra, siamo allo scandalo e non esita ad affibbiare alla vicenda l’etichetta di 'Buffettopoli'.

 

Così, dopo il caso del Museo del Marmo, ecco quello della Biennale. Scrive Musetti: "Interrogando gli uffici comunali preposti, sono venuto a conoscenza, dati alla mano, che le abbuffate culturali sono proseguite a macchia di leopardo. Infatti, durante l’inaugurazione della XIII Biennale di Scultura il buffet di inaugurazione è venuto a costare ai contribuenti la cifra tonda di 10.000 euro. Una spesa folle con un’aggravante: l’assessorato alla cultura guidato da Giovanna Bernardini ha pagato, per la prima volta nella storia, ulteriori euro 10.000 ad un’azienda per la gestione del bar della Biennale. Invece di pagare al Comune per l’opportunità, l’azienda è stata addirittura pagata dall’amministrazione per somministrare ai visitatori bevande e quant’altro. Tutto, ovviamente, a danno della collettività".

 

Il buffet dell’inaugurazione della Biennale, a suo tempo, è stato unanimente definito 'fantastico': un catering perfetto con moltissimi cibi di qualità e bevande adeguate. Secondo Musetti, tuttavia, in questa faccenda c’è anche una 'beffa nella beffa'. Il consigliere de La Destra, infatti, sottolinea il fatto che sia per il rinfresco al Museo del Marmo che per per quello della festa d’inaugurazione della Biennale, e sia per la 'stravagante gestione' del bar, tutti i servizi "sono stati affidati alla solita ditta 'B&G', ossia l’azienda di uno die patron della Carrarese Calcio, cioè Borghini, che - aggiunge Musetti - mi risulta in odore di tessera del Partito Democratico. Al di là di Borghini, comunque, tutto ciò avrà uno strascico da denuncia alla Corte dei Conti".

 

Il consigliere Musetti ci va poi giù ancora più duro: "L’assessore Giovanna Bernardini, ne sono certo, tra un po’ di tempo compirà anche il miracolo della moltiplicazione dei pani e dei pesci. Così come ha moltiplicato le presenze dei cittadini all’ inaugurazione del rinnovato Museo del Marmo, la cui massima capacità è stimata dai Vigili del Fuoco in 325 unità mentre lei ha parlato di 500 persone! Per giustificare l’insensata spesa di 6.600 euro si è arrampicata sugli specchi".

 

"Resta il fatto - aggiunge - che a cavallo di luglio e agosto il solo settore cultura ha rimpinzato in tre tranche la solita azienda con la somma di 26.600 euro fra tartine e prosecchini, alla faccia dell’economia proletaria! Oltretutto, se questa somma fosse stata erogata in una sola tranche, il Comune avrebbe dovuto bandire una pubblica gara d’appalto, come legge pretende. La divisione in tre porzioni, invece... Ma la terza fase di 'buffettopoli' - conclude Musetti - consiste ora nel controllo di eventuali fatture pagate all’"azienda del cuore", durante l’anno: a quanto pare il rinfresco è appena incominciato!".