CARRARA, 21 luglio 2011 - MAQUILLAGE al via per Pellegrino Rossi. Il monumento di piazza d’Armi, opera dello scultore Pietro Tenerani del 1876, è stata scelta dalla Sovrintendenza di Lucca fra le opere da recuperare per i 150 anni dell’Unità d’Italia. Il progetto, avviato dalla Presidenza del Consiglio dei ministri, ha visto la candidatura della nostra città che è stata subito accolta dalla Sovrintendenza lucchese. Pertanto dopo anni di tormenti e di ripetute azioni vandaliche nei confronti dei marmi bianchi del politico ottocentesco, in questi giorni è stato aperto il cantiere: l’appalto è stato vinto dalla ditta locale di Antonio Baldini e dovrà essere concluso entro i primi giorni di settembre.

 

«Era importante riportare allo splendore un monumento così significativo per la città — ha dichiarato Alba Macripò dei Beni Culturali di Lucca —: le scritte e i danneggiamenti all’opera non danno onore». Pellegrino Rossi, carrarese, celebre economista, politico e giurista, fu ministro della Giustizia, dell’Interno e Primo ministro nel governo dello Stato pontificio, con papa Pio IX. La statua di piazza Gramsci che lo raffigura mentre tiene una lezione all’Università di Pisa e di fronte al Consiglio federale svizzero, è sempre stata nel mirino dei vandali: nel 1978 fu vittima di un attentato operato con la dinamite, nel 2006 un gruppo di ignoti smaltì le sbornie della Septemberfest proprio sul celebre giurista. Un politico che finalmente trova il meritato riconoscimento: dopo essere stato ucciso a pugnalate nel 1848, quando ricopriva la carica di presidente del Governo di Pio IX, Pellegrino Rossi, trova nelle iniziative dei 150 anni il giusto riscatto.
 


SE IN CENTRO piazza d’Armi rimedia così a un fallo storico, a Carrara est la Montecatini non vede ancora compimento. «Dobbiamo fare nei prossimi giorni la verifica — ha spiegato l’assessore ai Lavori pubblici Giovanni Nannini — per capire a che punto sono i lavori e per aprire almeno i posteggi e il capolinea dell’Atn. Dopo il sopralluogo, se i lavori non saranno fatti come intendiamo noi, subentreremo alla proprietà e completeremo l’opera per eliminare questa eterna incompiuta nel centro cittadino».
 

 

Anche via Cucchiari, un tempo elegante arteria residenziale delle famiglie borghesi dell’Ottocento, vede due delle sue perle nel completo abbandono. Stiamo parlando del Palazzo dell’Inail, dove l’immobiliare milanese che lo acquistò anni fa, chiese la variante per trasformare la destinazione d’uso da sanitario a residenziale. Il Comune, secondo la formula della perequazione, chiese opere compensative di arredo urbano, ma l’accordo non venne mai formulato. Poco avanti, sulla stessa strada il vecchio Palazzo dell’Inps, imponente costruzione ottocentesca acquistata dalla famiglia Conti che intende aprire lì la sede della Fondazione culturale intitolata a Giorgio Conti e realizzare un centro polifunzionale per il pubblico. Sul palazzo siamo in attesa di prossima novità. Ottimo l’esempio di Palazzo Binelli recentemente recuperato con un sapiente restauro dalla Fondazione Crc, già divenuto fiore all’occhiello della città e meta di numerosi visitatori ogni giorno.
 


[email protected]