Pontremoli (Massa Carrara), 20 giugno 2012 - Scrutini da rifare per la classe prima elementare dell'istituto 'Tifoni' di Pontremoli. Gli insegnanti avevano bocciato 5 bambini. Lo ha deciso l'Ufficio scolastico regionale per la Toscana.

''Sono state inviate al Dirigente Scolastico della scuola le risultanze della relazione ispettiva - spiega una nota diffusa dall'Ufficio -, con l'invito a procedere al riesame dei provvedimenti di non ammissione dei 5 alunni, perché non sussistono le motivazioni di eccezionalità previste dalla normativa di riferimento''.


Il consiglio di classe dovrà essere nuovamente convocato, e i docenti dovranno riesaminare i provvedimenti di bocciatura alla luce dei rilievi sollevati dagli ispettori ministeriali inviati nelle scorse settimane. A seguito della relazione degli ispettori, l'Ufficio scolastico regionale per la Toscana ha ritenuto che le bocciature - che alle elementari sono previste solo in casi di eccezionalità - non siano state adeguatamente motivate dal corpo docente. Al termine delle nuove verifiche, la non ammissione alla classe successiva dei cinque alunni potrà essere confermata solo se i docenti forniranno motivazioni giudicate valide dall'Ufficio scolastico regionale.

 

LA REPLICA DEL PRESIDE: "HO LA COSCIENZA A POSTO" - ''Io non ho ricevuto alcuna comunicazione ufficiale, noi siamo con la coscienza pulita, abbiamo agito secondo le norme e proprio nell'esclusivo interesse degli alunni''. Lo ha detto il dirigente scolastico dell'istituto 'Giulio Tifoni' di Pontremoli, Angelo Ferdani. ''Certo - ha aggiunto in riferimento agli ultimi sviluppi dopo l'indagine degli ispettori ministeriali - questa notizia mi amareggia, e mi assumo in prima persona tutta la responsabilita' di questo battage pubblicitario denigratorio che non meritiamo. Le maestre sono in una condizione che a dir tragica è poco. Le ho viste piangere''.


''Non è vero - ha proseguito il preside - che non abbiamo mantenuto i rapporti con i genitori: ci sono i registri a dimostrarlo, lo sapevano da dicembre che i loro figli avevano dei problemi. E poi abbiamo effettuato il recupero individuale. Io ho avuto l'intimazione di non parlare, ma una cosa mi sento di sottolineare: stamani ho incontrato al bar il papà del bambino disabile che risulta tra i 5 bocciati e mi ha offerto il caffè. Abbiamo parlato serenamente e non aveva alcuna rimostranza nei miei confronti. Qui c'è qualcuno che cavalca la tigre, lo so chi è, ma lasciamo perdere. Vedrete che ne usciremo a testa alta''.