Massa Carrara, 7 luglio 2013 - Un campo sportivo pieno di gente dove don Ernesto Zucchini ha detto messa: il sogno premonitore di una fedele si è avverato. “Lo aveva sognato tempo fa – ha ricordato il parroco di Canevara – e ha continuato a partecipare alle messe”. Poi, un anno fa, sull’altare accanto al tabernacolo, è apparso il Volto santo di Gesù e il campo della parrocchia, sabato sera, si è riempito di fedeli tra cui Paolo Brosio, la sua compagna e l’anziana madre, Anna.
La chiesetta di San’Antonio Abate è rimasta in un silenzio mistico, colmo di stupore e splendore agli occhi dei numerosi visitatori che man mano si sono susseguiti nel corso della serata. L’ospite d’onore, Paolo Brosio, è arrivato a Canevara intorno alle 19,30 ed ha seguito la messa carismatica officiata da don Zucchini. “Siete fortunati ad avere un parroco così – ha detto il giornalista -. Avere un gran sacerdote vuol dire avere ogni giorno la strada illuminata”. La folta platea era prevalentemente composta da gente proveniente da città toscane: Pisa, Prato, Pontedera, Arezzo e Firenze. Di locale, c’erano i gruppi di preghiera di Romagnano e Gragnana e alcuni fedeli della vallata. Tanta la la commozione e non sono mancate le lacrime versate da alcune donne. Anche Brosio si è commosso parecchio ricordando la sua vita passata, il difficile calvario percorso per lasciarsi definitivamente alle spalle le sregolatezze e le trasgressioni contro Dio: “La morte di mio padre, l’incendio di uno dei locali più belli d’Italia, il disordine vissuto con gli amici: per ognuno di loro sto pregando, per ognuna di quelle ragazze che ho conosciuto anche per una sola notte sto pregando, perché non sanno a cosa vanno incontro”. A Medjugorje Brosio ha trovato il senso della vita, “il posto più bello del mondo.
Non sono le discoteche, lo share, i contratti, lo spettacolo, il sesso, lo sport le cose importanti ma la giustezza nel cuore, con Dio e la preghiera”. E parlando di sport, ha associato la tendenza moderna di sfoggiare sempre un corpo perfetto per essere in forma: corpi palestrati, modellati, abbronzati per sentirsi meglio. “E l’anima, chi la cura? E poi – una battuta da toscano verace - curare il corpo costa mentre lo spirito santo è gratis!” La preghiera, dunque, come scudo, come protezione spirituale per difendere l’uomo da ogni male. “Stiamo vivendo una terza guerra mondiale senza cannoni, con la grande crisi economica che sta piegando questa società”. Una preghiera speciale, quindi, per tutti i disoccupati, invocando San Giuseppe artigiano. Infine, il ringraziamento di don Zucchini per tutti quei fedeli giunti da lontano , affinchè conservino un buon ricordo della valle di Canevara.
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