Massa, 25 dicembre 2013 - E’ in stato di fermo e si trova in carcere a Massa, il presunto aggressore dei due giovani morti accoltellati all’alba (guarda il servizio Rai di Antonella Morelli) nel centro storico di Massa. Si tratta del 21enne massese, Andrea Mazzi che i carabinieri avevano intercettato stamani nella zona di Pontremoli dove pare viva un familiare.
Il fermo di Mazzi è stato disposto dal pm Rossella Soffio: è accusato di duplice omicidio e lesioni aggravate nei confronti di altri tre ragazzi che sono rimasti feriti nella tragica lite. Hanno riportato ferite guaribili in dieci giorni e tra di loro vi è anche un parente di una delle due vittime, Andrea Fruzzetti di 23 anni. L’altro morto si chiamava Enrico Baria, aveva 30 anni e abitava a Montignoso.
Due dei feriti non c’entrano nulla sulla rissa ed erano intervenuti solo per dividere i contendenti.
Il presunto omicidia è rimasto sotto torchio nella caserma Plava dei carabinieri di Massa fino al tardo pomeriggio, poi è stato accompagnato al carcere. Secondo gli inquirenti sarebbe stato lui l’autore del duplice omicidio. Si cercano ora eventuali complici che possano averlo in qualche modo aiutato a dileguarsi. Sul suo profilo facebook l’ultimo messaggio è del 23 dicembre e recita: “ride bene chi ride ultimo ... e tutti quelli che in giro anno i nome che finisce con INO piangeranno... infami”. Però questo messaggio pare che non sia stato rivolto alle vittite. A tarda mattinata, secondo quanto è filtrato dalle strette maglie degli inquirenti, è stato ritrovato anche il coltello utilizzato per colpire a morte Andrea Fruzzetti e Enrico Baria.
Non era sul luogo del delitto ma abbandonato in una zona comunque non lontana.
In serata ci sono stati momenti di tensione all’obitorio dove sono state trasferite le salme dei due sventurati giovani. E animi surriscaldati anche davanti alla caserma Plava dei carabinieri mentre il presunto omicisa era sotto torchio. Sembra che uno dei due morti sia stato raggiunto da più coltellate all’addome. Domattina il medico legale effetterà l’autopsia disposta dal pm Soffio.
Il procuratore capo Aldo Giubilaro, senza entrare nel merito del duplice omicidio ha commentato “’Molti ragazzi oggi fanno delle cose senza rendersi conto di quello che fanno, c’è un problema
diciamo culturale delle nuove generazioni: messe al riparo da tutto mentre crescono, non si rendono conto di quelle che sono le sofferenze umane, cosa il loro comportamento può provocare in fatto di danni, quello che significa una morte, non si rendono conto della gravità di quello che fanno’’. Una amara riflessione del procuratore capo che aggiunge: “E’ una ‘’valutazione di carattere generale. Magari è un’analisi superficiale, ma la mia esperienza è un po’ questa, se si rendessero conto - aggiunge - magari farebbero una scazzottata e tutto finirebbe lì”. Il procuratore spiega che al momento non è ancora chiaro il contesto in cui è maturata la lite degenerata nel duplice omicidio, i carabinieri stanno ancora sentendo i testimoni e ci sono da sentire i feriti.
Guido Baccicalupi
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