Massa, 31 dicembre 2013 - «ERA nervoso, quasi sconvolto, non l’ho mai visto così». Ad aggiungere la sua testimonianza alle molte in queste ore al vaglio degli investigatori per ricostruire i fatti della tragica vigilia di Natale, è un conoscente di Andrea Mazzi, il 21enne accusato di duplice omicidio davanti a un circolo di Massa, in via Beatrice.
Secondo gli investigatori Mazzi avrebbe ucciso a coltellate Andrea Fruzzetti di 23 anni e Enrico Baria di 30, entrambi residenti a Montignoso. La testimonianza di questo giovane, che preferisce mantenere l’anonimato, risale a 10 minuti prima la tragedia: «Ero davanti a un locale con un drink, ci siamo scambiati qualche parola, non ricordo bene cosa ci siamo detti – racconta — ma quello che ho notato subito è che era diverso dal solito. Non posso dire se sia stato sotto l’effetto di qualche sostanza stupefacente o alcol, ma l’ho trovato diverso dal ragazzo che conosco, seppur poco. Non era tranquillo. Era insieme ad altre persone che non conosco e non posso dire se fosse stato con loro in seguito. Comunque da quelle poche parole che ci siamo detti non avrei mai pensato che sarebbe arrivato a fare quello che pare abbia fatto. Dopo una manciata di minuti ci siamo salutati perché io dovevo andare a prendere la mia ragazza. Quando ho saputo della notizia il giorno dopo mi si è gelato il sangue».
Quello che forse è stato l’ultimo a parlare con il 21enne prova ad abbozzare un movente per quanto successo davanti al circolo: «Da quanto ne sappiamo noi del giro di amici, credo che ci sia già stata della ruggine tra i due gruppi. Un’ «antipatia», chiamola così che si è protratta per anni. Ho sentito persone che non solo hanno collegato i fatti del Baraonda e al Vintage successi una settimana fa, ma anche una rissa avvenuta per la festa dell’epifania a Montignoso alcuni anni fa, rissa che fece decidere all’amministrazione di sospendere la festa per un anno». Infine un’ultima battuta sull’ordinanza anti-movida: «Non credo che chiudere prima i locali possa evitare questi fenomeni, non credo sia un fatto causato dal bere troppo». «Ho paura però – conclude - che adesso ci possano essere delle reazioni da parte del gruppo “offeso”. Spero che ragionino e non si lascino trasportare dalla rabbia. Le forze dell’ordine comunque saranno chiamate a un serio lavoro in questi giorni, c’è anche il Capodanno di mezzo».
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