Aulla, 11 gennaio 2014 - Rinasce la biblioteca civica Arturo Saluzzi. Distrutta dalla tragica alluvione che colpì Aulla (Massa Carrara) nell'ottobre 2011, oggi è stata riaperta al pubblico. ''Un segnale importante di concretezza e di rilancio per la comunità di Aulla e il suo territorio'' le parole del ministro dei Beni culturali Massimo Bray che, per l'inaugurazione oggi della nuova struttura, ha inviato un messaggio letto dal commissario prefettizio del Comune Franca Rosa.
''Oggi la rinata biblioteca civica cresce - ha aggiunto Bray nel messaggio -, arricchita degli 8000 volumi di Giorgio Spini, generosamente donati dai figli Valdo, Daniele e Debora e che si aggiungono agli oltre 50mila testi donati da ogni parte d'Italia nei mesi successivi all'alluvione. Proprio gesti come questi ci invitano a riflettere sul valore di questi luoghi e sul significato che hanno all'interno delle comunità. Le biblioteche sono e debbono continuare a essere i luoghi della conservazione del nostro passato'' e ''sono un presidio fondamentale di civiltà, la via privilegiata di accesso alla capacità di pensare e di progettare il proprio futuro, nonche' occasione e veicolo di valori positivi quali la socializzazione, l'integrazione, la condivisione degli spazi e delle conoscenze, la responsabilizzazione verso il bene comune e i diritti dell'individuo. Il dono generoso della famiglia Spini, segue l'altrettanto generoso sforzo di tanti ragazzi che, a seguito dell'alluvione, si sono impegnati per recuperare tutto ciò che era possibile ripristinare della vecchia biblioteca''.
All'inaugurazione era presente anche Stella Targetti, vicepresidente della Regione Toscana che sta contribuendo con circa 1,8 milioni di euro al progetto di polo culturale ad Aulla. Targetti ha parlato di ''giorno di festa'' e sottolineato i risultati ottenuti dal Comune nel reperire le risorse, l'impegno delle istituzioni bancarie locali, il lavoro delle Università di Firenze e Pisa e la ''grande generosità della famiglia Spini''. ''Giorgio Spini - ha detto il figlio Valdo - non lascia solo le sue opere, i libri preziosi della sua biblioteca: lascia un patrimonio morale, culturale e civile importante per le giovani generazioni''.
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