Carrara, 28 luglio 2010 - Si chiama 'Pimp my Mary' ed è la mostra in Accademia destinata a far discutere già dal suo intento. Sulla falsariga di un programma americano («Pimp my car», in cui vecchie auto scassate vengono ‘truccate’ e tornano a nuova vita) una serie di artisti ha rielaborato a modo proprio statuette in gesso raffiguranti la Madonna. L’idea è di Marco Pedri e Marco Mirko Nani, il cui intento sarebbe quello di "puntare il dito - come spiegano - sulla pessima abitudine di commercializzare la Madonna: statuette in gesso, tutte uguali, vendute a cifre smodate anche a Carrara, patria del marmo".
Di qui il concorso su internet per dare un volto nuovo alla Madonna, mettendo a disposizione ottanta calchi e dando agli artisti mano libera. Ne è nata una serie di Madonne di tutti i tipi, di fronte alle quali è difficile restare insensibili: ce ne sono tipo manga, una vestita da Batman, una immersa in una teca piena di centesimi, quella che si rimira allo specchio e quella dark. "Il nostro intento - si difendono gli organizzatori - è tutto fuorché blasfemo. Desideriamo, al contrario, sottolineare come un’immagina tanto importante per la nostra religione non debba essere svilita in un processo di mercificazione e banalizzazione, ma vada vissuta da ciascuno a proprio modo".
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