2009-04-17
POCHI conoscono lattività che per oltre un ventennio si è svolta nella pineta di San Piero a Grado quando dallidea di un gruppo di fisici che operavano allAccademia Navale prese corpo lidea della realizzazione di un impianto nucleare di ricerca. Per lepoca, erano gli anni Cinquanta, si trattava di unavventura pionieristica che però fece in breve tempo di Pisa un centro allavanguardia per lo studio dellenergia nucleare finalizzato alle applicazioni sia militari (propulsione navale) che civili. Stiamo parlando del reattore sperimentale Rts-1 «Galileo Galilei» (nella foto) che ha operato allinterno ha del Camen-Centro applicazioni militari energia nucleare per circa un ventennio (fino al definitivo spegnimento nel 1985) al servizio delle Forze Armate, dellUniversità, della ricerca (grandi enti come Eni insediarono al Camen loro gruppi di ricerca) e dellindustria nazionale. Un libro ricostruisce oggi con attenzione scientifica, molte foto inedite e con la passione di chi ha vissuto da vicino i fatti descritti la stagione del Camen.
IL VOLUME «Il nucleare a Pisa, quaderno di memorie storiche sul Camen (1955-1985)», edizioni Ets è curato da Amerigo Vaglini, già dipendente Camen (1961-2006) prima come perito nucleare operatore del reattore e poi come collaboratore tecnico di ricerca, nonché membro del consiglio scientifico del Cresam nella fase di trasformazione del Camen in Cresam-Centro ricerche esperienze studi applicazioni militari (oggi Cisam-Centro interforze studi per le applicazioni militari). Leggendo il libro chi ha vissuto «quei giorni particolari potrà ravvivarne il ricordo, gli altri potranno farsi unidea scrive nella prefazione lammiraglio Roberto Liberi, oggi direttore del Cisam dellambiente del centro e dei personaggi che hanno dato vita a una pagina di storia che trova degna collocazione in quella più ampia dello sviluppo tecnologico e industriale italiano prima ancora che nel settore della ricerca militare». Il volume del quale firma la presentazione il professor Giuseppe Forasassi, presidente del corso di laurea specialistica in ingegneria nucleare e sicurezza ospita anche una sezione di ricordi e testimonianze di protagonisti: Lino Daddi, Vasco Caini, Antonio Punzo, Moreno Volpi, Alberto Feriani, Antonio Campagni, Camillo Franchini, Salvatore Lanza.
POCHI conoscono lattività che per oltre un ventennio si è svolta nella pineta di San Piero a Grado quando dallidea di un gruppo di fisici che operavano allAccademia Navale prese corpo lidea della realizzazione di un impianto nucleare di ricerca. Per lepoca, erano gli anni Cinquanta, si trattava di unavventura pionieristica che però fece in breve tempo di Pisa un centro allavanguardia per lo studio dellenergia nucleare finalizzato alle applicazioni sia militari (propulsione navale) che civili. Stiamo parlando del reattore sperimentale Rts-1 «Galileo Galilei» (nella foto) che ha operato allinterno ha del Camen-Centro applicazioni militari energia nucleare per circa un ventennio (fino al definitivo spegnimento nel 1985) al servizio delle Forze Armate, dellUniversità, della ricerca (grandi enti come Eni insediarono al Camen loro gruppi di ricerca) e dellindustria nazionale. Un libro ricostruisce oggi con attenzione scientifica, molte foto inedite e con la passione di chi ha vissuto da vicino i fatti descritti la stagione del Camen.
IL VOLUME «Il nucleare a Pisa, quaderno di memorie storiche sul Camen (1955-1985)», edizioni Ets è curato da Amerigo Vaglini, già dipendente Camen (1961-2006) prima come perito nucleare operatore del reattore e poi come collaboratore tecnico di ricerca, nonché membro del consiglio scientifico del Cresam nella fase di trasformazione del Camen in Cresam-Centro ricerche esperienze studi applicazioni militari (oggi Cisam-Centro interforze studi per le applicazioni militari). Leggendo il libro chi ha vissuto «quei giorni particolari potrà ravvivarne il ricordo, gli altri potranno farsi unidea scrive nella prefazione lammiraglio Roberto Liberi, oggi direttore del Cisam dellambiente del centro e dei personaggi che hanno dato vita a una pagina di storia che trova degna collocazione in quella più ampia dello sviluppo tecnologico e industriale italiano prima ancora che nel settore della ricerca militare». Il volume del quale firma la presentazione il professor Giuseppe Forasassi, presidente del corso di laurea specialistica in ingegneria nucleare e sicurezza ospita anche una sezione di ricordi e testimonianze di protagonisti: Lino Daddi, Vasco Caini, Antonio Punzo, Moreno Volpi, Alberto Feriani, Antonio Campagni, Camillo Franchini, Salvatore Lanza.
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