Pisa, 3 settembre 2010 - L'Università di Pisa comincia a mobilitarsi contro il ddl Gelmini, approvato al Senato nello scorso luglio. I primi a muoversi sono stati i ricercatori, precari e strutturati, gli studenti e i docenti di Scienze Politiche che, dopo essersi riuniti in un apposito Gruppo di Lavoro, hanno proposto al Consiglio di Facoltà di varare il rinvio degli esami previsti tra il 6 e il 17 settembre, e quello delle lezioni, che slitteranno di una settimana (dal 20 al 27).
Il Gruppo di lavoro ha anche chiesto al Consiglio di Facoltà di indire per il prossimo 21 settembre un'assemblea pubblica diretta a illustrare le pesanti conseguenze per l'Università pubblica, e in particolare per l'ateneo di Pisa, prospettate dalla consversione in legge del provvedimento. Il Consiglio di Facoltà, riunitosi il 3 Settembre 2010, esprime viva preoccupazione per l’approvazione del DdL 1905S da parte del Senato della Repubblica e rinnova i propri timori per i concomitanti interventi di natura finanziaria varati dal Governo, che penalizzano oltremodo l’Università pubblica, un patrimonio di indiscutibile importanza per lo sviluppo economico, civile e culturale del Paese.
Considerati i fatti, si indice pertanto una serie di iniziative di mobilitazione – che coinvolgeranno studenti, precari, ricercatori e docenti – dirette a sensibilizzare la comunità universitaria e l’opinione pubblica cittadina in merito alle pesanti conseguenze prospettate dalla conversione in legge di tale provvedimento. Nello specifico: rinvio degli esami della sessione di Settembre, secondo le modalità indicate dal GL; il rinvio dell’inizio delle lezioni, secondo le modalità indicate dal GL; l’organizzazione di un’Assemblea Pubblica, da tenersi presso la Facoltà il giorno martedì 21 Settembre.
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