Pisa, 13 aprile 2011 - Lavorano o hanno lavorato alla Saint Gobain, alla Richard-Ginori, alla Kimble, alla Sanac, alle Genovali, sui vagoni dei treni o all'Enel di Larderello. E per anni - almeno fino al 1992 quando una legge ne proibì' l'uso - hanno respirato polvere d'amianto. Ora, su invito della Cisl, hanno accettato di recarsi alla Medicina del lavoro di Pisa per sottoporsi a un primo screening.
Sono più di 200 i lavoratori (o ex lavoratori) per diversi anni esposti all'amianto che hanno aderito al programma di sorveglianza sanitaria promosso dalla Cisl e dall'Azienda ospedaliera pisana. Perché, ricorda Gabriello Cima della segreteria provinciale Cisl, ''le polveri d'amianto producono effetti anche molti anni dopo essere state respirate''.
''Le visite avvengono in regime di day hospital - spiega Roberto Chelucci, responsabile del coordinamento ex esposti all'amianto - e i pazienti si sottopongono a radiografie, elettrocardiogrammi, prove di funzionalità respiratoria e, qualora i medici lo ritengano necessario, anche a tac o screening oncologici per l'esame di marker tumorali''.
L'adesione di lavoratori ed ex lavoratori è stata massiccia. ''Sei visite a settimana risultano poche - spiega Chelucci - ma d'altra parte gli attuali organici della Medicina della Lavoro e i servizi cui deve rispondere non consentono ritmi superiori''.
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