Pisa, 6 agosto 2012 - Il sofisticato robot 'rover curiosity', incaricato di cercare vita su Marte, è atterrato. E' il primo passo verso la conquista dell'uomo del pianeta rosso. E nell'impresa firmata Nasa c'è anche lo zampino pisano.

E' nato nei laboratori della Sitael, infatti, azienda con sede a San Piero a Grado, un componente chiave della missione: un complesso microchip in grado di resistere alle radiazioni e temperature marziane.  Installato all'interno della stazione meteorologica di monitoraggio del rover, il circuito integrato registrerà i parametri ambientali (vento, umidità, temperatura).

Curiosity è molto di più di un robot: è un vero e proprio laboratorio scientifico mobile altamente tecnologico che ospita gli strumenti più sofisticati mai inviati sulla superficie marziana, con lo scopo di studiare la geologia e l’ambiente del pianeta rosso per investigarne l’abitabilità presente e passata.


La missione e il suo spettacolare atterraggio hanno riacceso l'entusiasmo per l'esplorazione spaziale con migliaia di persone che hanno seguito i cosiddetti sette minuti di 'terrore', i 420 secondi di manovre necessarie a depositare Curiosity al suolo, via internet e grazie a decine di maxi schermi allestiti per l'occasione in molte città degli Usa, tra cui Times Square nel cuore di New York.


Un entusiasmo tradotto dalle parole dell'amministratore della Nasa Charlie Bolden: "Oggi, le ruote di Curiosity hanno iniziato a tracciare il percorso per le impronte umane su Marte", e rinnovato cosi' la sfida per inviare entro la meta' del 2030 un equipaggio umano sul pianeta rosso.