Pisa, 7 gennaio 2013 - Sarebbero servite per curare gli occhi, come un collirio, le "pillole" vecchie 2000 anni trovate nel Relitto del Pozzino, nel Golfo di Baratti. A scoprirlo è stato un team di ricercatori dell'università di Pisa coordinato da Erika Ribechini. Adesso la scoperta è stata pubblicata sulla rivista dell'Accademia delle Scienze degli Stati Uniti. Le piccole pillole piatte dalla forma di disco e colore grigio sarebbero state un rimedio medicinale per i problemi di vista.
Le compresse, dal diametro di circa quattro centimetri e spesse un centimetro, sono composte principalmente di zinco. In quantità minori figurano ossido di ferro, amido, cera d'api, resina di pino, una miscela di grassi di origine animale e vegetale, resti vegetali come fibre di lino, carbone, amido, cereali e pollini.
Il relitto su cui sono state scoperte le compresse, datato fra il 140 e il 130 a.C, è stato scoperto nel 1974 dal Centro Sperimentale di Archeologia Sottomarina di Albenga. Appartiene ad una piccola nave di cui si è conservata solo la parte centrale, inclinata in direzione Est-ovest. Il carico che trasportava è stato ritenuto di vitale importanza da scienziati e botanici appassionati di medicina antica: le 136 fiale di legno e scatolette di pasticche hanno permesso di approfondire la conoscenza dei rimedi medicinali utilizzati nell'antica Grecia. Nel carico anche vasi di Pergamo, anfore di Rodi usate per il trasporto del vino, lampade di Efeso, brocche chiamate oinochoe per versare il vino: suggerimenti che la nave, o almeno una gran parte del suo carico, provenisse dalle coste greche.
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