Pisa, 8 aprile 2012 - NICOSIA, un convento dimenticato. Si affaccia sulle colline pisane questo imponente edificio calcesano, che ha vissuto un trascorso sacro. Un po’ per il tempo che passa inesorabile, senza che nessun intervento possa essere effettuato, un po’ per le azioni incivili di vandali, ora il convento si regge a malapena “in piedi”. La struttura, costruita nel 1263 ad opera di Ugo da Fagiano, arcivescovo di Nicosia a Cipro, da cui il nome del convento, e voluta dall’arcivescovo pisano Federico Visconti, consta di tre parti.
La chiesa, completamente restaurata; il lazzeretto, che è stato messo in sicurezza negli anni Novanta; il chiostro, circondato da celle, ormai in rovina. Da quando i monaci abbandonarono il sito quarant’anni fa, il degrado ha preso il sopravvento intaccando pavimenti, muri, porte, antiche inferriate e addirittura gli affreschi medievali. Ma anche la mano dell’uomo non ha fatto meno danni. Non solo scritte sui muri e saccheggi. C’è chi si è spinto a praticare riti satanici dove un tempo regnavano la pace e la quiete.
«Servirebbero molti interventi — afferma Antonio Piccioli, vicesindaco di Calci, che per l’occasione ha aperto le porte del complesso a La Nazione —, ma la proprietà di Nicosia è del demanio e pertanto non possiamo agire come amministrazione. Abbiamo fatto due anni fa un tavolo di concerto con il demanio e il Ministero dei Beni Culturali affinché il Comune di Calci ne possa acquisire la piena proprietà. Una volta fatto questo — conclude — potremmo finalmente mettere in sicurezza l’intero complesso ed impedire l’accesso a chi come ora sta contribuendo al degrado del convento».
«È UN LUOGO molto caro alla comunità calcesana — spiega Elisa Renieri, autrice qualche anno fa di una tesi di laurea intitolata: “La Canonica di S. Agostino di Nicosia presso Calci: dalle origini all’abbandono” —. Un attaccamento dimostrato dai molti interventi effettuati da privati, impegnandosi in prima persona o affidando i lavori ad una ditta specialiazzata». Oggi pomeriggio, in occasione della festa delle Camelie, in onore dei due splendidi alberi che decorano il chiostro interno, sarà possibile godersi la zona grazie a due percorsi guidati, che quest’anno, per la prima volta, non porteranno i visitatori all’interno del convento. Si parte alle ore 15 con “C’era una volta Nicosia”, itinerario fiabesco a cura di “Le Storie di City Grand Tour” e la “Passeggiata attraverso la rinascita di un bosco distrutto dal fuoco”, a cura di Adolfo Cappelli.
Francesco Bondielli
Irene Salvini
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