La stanza di Madeleine

La vita
scorreva tranquilla in casa di Madeleine. Le giornate erano tutte diverse, e ciò che le rendeva tali era la fervida fantasia della ragazza, ogni giorno sollecitata dalle sue letture ricche di storie d’amore e di amicizia, di amori vissuti o mai confessati…..”La stanza dei piaceri”, così la chiamava la giovane, era arredata in stile barocco, con mobili dalle rifiniture dorate e sedie rivestite in broccato di seta. Il tocco decisivo lo dava un lampadario in cristallo che filtrando la luce attraverso le piccole sfaccettature dei suoi pendagli a goccia, proiettava i colori dell’iride sulle pareti. Spesso la stanza era illuminata quasi interamente dai raggi del sole, che provenivano dalla finestra a fianco del sofà, dove ogni giorno lei leggeva i suoi libri preferiti, in compagnia degli amici d’infanzia. Ogni volta che iniziava a leggere, veniva completamente rapita dalla storia, come se fosse lei stessa la protagonista. Nelle giornate di sole intenso, non si accorgeva quasi che i suoi caldi raggi le sfioravano il viso, il suo sguardo era talmente assorto che sembrava stesse vivendo in un sogno. Vicino a lei anche i suoi amici si intrattenevano giocando a carte o leggendo i libri che Madeleine aveva messo loro a disposizione nella piccola biblioteca sistemata sulla parete opposta al sofà.

Ogni volta che uno di quei testi veniva sfogliato, la polvere, rimasta per molto tempo ferma su di esso si alzava, e passando attraverso la luce naturale proveniente dalla finestra, creava un’atmosfera magica, quasi surreale. I libri erano edizioni molto rare e antiche, e tutti gli amici della giovane sapevano che dovevano essere trattati con attenzione e rispetto. Nei momenti in cui si distraeva dalla lettura, Madeleine alzava lo sguardo e lo rivolgeva spesso fuori dalla finestra, che dava sul piccolo giardino d’inverno, una serra in cui suo padre, grande amante di viaggi intorno al mondo, aveva raccolto piante e fiori di varie specie, forse alcune addirittura sconosciute, ma dai colori indimenticabili. Quando la ragazza guardava la serra le tornavano alla mente gli anni della sua infanzia e le intere giornate passate a vivere giochi e nuove avventure insieme agli amichetti, in questa piccola foresta multicolore.

Ormai Madeleine era cresciuta, e la serra era diventata troppo piccola per lei e per gli amici, al massimo vi potevano sorseggiare una buona tazza di tè nelle tiepide giornate di primavera. Per questo motivo, decise di ricreare l’atmosfera della serra nell’arredo della sua stanza, utilizzando elementi naturali che la avrebbero riportata con la memoria indietro nel tempo. Fece affrescare le pareti con i disegni delle piante e dei fiori che più la affascinavano da bambina, in particolare una piccola rosa tea, che si nota spesso in mezzo alle altre piante. La parete su cui poggiava un lato del sofà, anch’esso ricamato con lo stesso decoro floreale, altro non era che la proiezione di una vetrata che dava sulla piccola serra, una finestra sui ricordi della propria infanzia, come a far capire a chiunque entrasse in quella stanza che aveva l’obbligo di tornare un po’ bambino e di abbandonarsi a quella sensazione di leggerezza, dimenticando i problemi e i pensieri della vita, assaporando il piacere, qualunque esso fosse…fisico o spirituale.

Maura Bugliani