Pisa, 11 giugno 2014 - E' arrivata a conclusione l'operazione “Sexweb”, diretta dal Sostituto Procuratore della Repubblica di Pisa Flavia Alemi e condotta dal Nucleo Investigativo.

Nei confronti di sei persone - gruppo specializzato nello sfruttamento della prostituzione sul web -  è stata decisa l’adozione della misura cautelare dell’obbligo di dimora  - con permanenza in abitazione dalle  20 alle 9 - emessa dal Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale di Pisa, Giuseppe Laghezza. Quattro le donne. 

Le investigazioni, avviate nell’agosto 2013, hanno preso spunto da verifiche effettuate su alcuni annunci apparsi su siti “dedicati”, nei quali si offrivano prestazioni sessuali a pagamento con giovani donne sudamericane, che presentavano singolari ricorrenze di talune ragazze, e delle utenze a loro associate, da poter contattare nelle province di Pisa, Lucca e Bari. Dall’analisi delle utenze “pubblicizzate” emergeva un collegamento ad altre utenze, poi risultate in uso agli indagati, che, messe “sotto controllo”, hanno permesso di ricostruire l’illecita attività.

Il "giro" reclutava  ragazze extracomunitarie, tutte di nazionalità sudamericana (Brasile, Ecuador) o caraibica (Repubblica Dominicana), attraverso la selezione delle inserzioni su internet. A reclutamento avvenuto, i sodali garantivano alle “nuove leve” un nome d’arte e la cura delle variazioni delle inserzioni sui siti on line appositamente dedicati alla divulgazione dell’offerta sessuale mercenaria.

A Pisa, Altopascio e Bari  venivano poi affittati una serie di immobili da adibire a dimore per gli incontri con le prostitute. Le prostitute, con mirati passaggi e stazionamenti nei pressi dei luoghi di prostituzione, venivano controllate assiduamente.

Singolari le modalità attraverso le quali venivano attuati i controlli: la prostituta, dopo aver concordato l’appuntamento telefonico con il cliente, in presenza di sospetti, chiamava al cellulare il  “bodyguard”  invitandolo a contattarla con un squillo all’orario stabilito, cui sarebbe seguita l’irruzione nell’appartamento se dopo cinque minuti la donna non avesse risposto.

Il tariffario partiva da 100 euro a salire a seconda della tipologia di prestazione sessuale effettuata, cui le ragazze dovevano attenersi.

Il "mercato" veniva effettuato attraverso i siti dedicati  “BAKECAINCONTRI”, “SEXESCORT”, “TUKAINCONTRI”, “PAGINELUCIROSSE”, “MERCATOANNUNCI”, “ILMERCATONE” e “KIJIJIANNUNCI”.