Pisa, 6 gennaio 2017 - La Uil punta il dito contro "le precarie condizioni di vivibilità e di sicurezza del personale di polizia penitenziaria all’interno di una struttura obsoleta e inidonea", dopo l'episodio della caduta di alcuni calcinacci dal soffitto del locale adibito alle docce delle persone recluse del reparto giudiziario del carcere pisano "Don Bosco".
"Fortunatamente - si legge in una nota della Uil _ al momento della caduta di calcinacci non erano presenti né agenti di polizia penitenziaria né detenuti, l’accaduto ha reso totalmente inagibile il locale docce del reparto giudiziario del Don Bosco".
Secondo la Uil "il personale di polizia penitenziaria è costretto a vivere in stato di allarme tenuto conto che i rischi aumentano di giorno in giorno. Tutto l’istituto presenta impianti elettrici, idraulici e di riscaldamenti carenti e in evidente stato di decadimento, al punto che funzionano a giorni alterni e le richieste di manutenzione sono quotidiane. Di fatto risale proprio a quest’oggi, l’ulteriore drammatica notizia, che ha visto chiudersi una sezione detentiva, sempre presso il reparto giudiziario, a causa di un grave allagamento, procurato dalle acque nere, fuoriuscite dai water delle camere detentive, riversando nei corridoi della sezione detentiva acqua putrida ed escrementi, per ora inutile l’intervento della ditta incaricata allo spurgo dei pozzi neri".
La nota della Uil polizia penitenziaria continua sottolineando che "sono periodici e continui i nostri appelli sui problemi di questo carcere, non è più accettabile avere in Italia un carcere vergognoso come il "Don Bosco", indegno per chi ci lavora e per chi sconta una pena. Ambienti detentivi (che per la polizia penitenziaria sono luoghi di lavoro) insalubri e carenti dal punto di vista igienico-sanitario. E’ necessario un’immediato completo e totale intervento di ristrutturazione".