Pisa 8 agosto 2016. "Difendiamo il diritto all'obiezione di coscienza. Non sarò una semplice esecutrice della volontà di questo stato patrigno". Non perde occasione di far discutere il sindaco di Cascina Susanna Ceccardi che adesso interviene sulla questione delle unioni civili, da poco diventate legge, annunciando di aver dato mandato a un pool di legali di "studiare soluzioni e possibilità per difendere quanto più possibile il diritto all'obiezione di coscienza".
In un lungo intervento Ceccardi si scaglia con particolare acredine contro lo "stato guardone, tutto sommato moralista mentre gioca a fare il libertino con la comunità Lgbt, che pretende di conoscere preventivamente la vita privata delle persone per decidere quali diritti riconoscere loro, è una vergognosa violazione del diritto di natura, secondo quello statalismo collettivista che la sinistra ha sempre supportato e mai abbandonerà. Si riconoscano le coppie eterosessuali che si impegnano agli oneri matrimoniali, in particolare in relazione alla generazione ed educazione dei figli: tanto dai, tanto ricevi. Per il resto, ognuno è individuo e gli si devono riconoscere i conseguenti diritti: il registrucolo degli amanti omosessuali è un'invasione di campo che ha ragioni di progettualità ideologica".
Il neo eletto primo cittadino di Cascina conclude poi annunciando battaglia. " Alcuni - dice - vorrebbero un sindaco semplicemente esecutore delle volontà dello Stato: ci dispiace per chi concepisce l'amministrazione di un Comune in modo così servile. A noi lo Stato piace poco e, laddove legalmente possibile, agiamo e agiremo in autonomia e indipendenza. Cascina e i cascinesi meritano di più che l';esecuzione delle volontà di questo stato patrigno".