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Caso Scieri, riaperte le indagini: l'ipotesi è omicidio

Il 27enne venne trovato morto il 16 agosto 1999 all'interno della caserma Gamerra di Pisa era appena arrivato per svolgere presso la brigata paracadutisti Folgore il servizio di leva dopo il 'car'

Emanuele Scieri, il giovane allievo parà trovato morto nel 1999 all’interno della caserma «Gamerra»

Pisa, 28 settembre 2017 -  Caso Emanuele Scieri, paracadutista morto nel 1999 all'interno della caserma Gamerrra di Pisa. "Abbiamo già chiesto e ottenuto nei giorni scorsi la riapertura delle indagini sulla morte di Emanuele Scieri: il fascicolo con un'ipotesi di accusa di omicidio è attualmente contro ignoti". Lo ha detto il procuratore di Pisa Alessandro Crini. Nei giorni scorsi la procura pisana aveva ricevuto un'istanza in tal senso dalla commissione parlamentare d'inchiesta sul caso. Scieri, 27 anni, originario di Siracusa, fu trovato morto il 16 agosto 1999 ai piedi di una torre dismessa di prosciugamento dei paracadute all'interno della caserma Gamerra di Pisa. La morte risaliva alla sera del 13 agosto, giorno in cui il giovane, già avvocato, era appena arrivato per svolgere presso la brigata paracadutisti Folgore il servizio di leva dopo il 'car'. 

"ll lavoro della commissione è stato importante e abbiamo deciso di approfondirlo chiedendo la riapertura di un'indagine per omicidio. Il giudice per le indagini preliminari ha accolto la nostra richiesta: non intendo però dire nulla sul contenuto delle attività investigative che abbiamo già avviato".

Il procuratore Crini conferma di avere avuto negli ultimi tempi una "interlocuzione con la commissione d'inchiesta", e di avere ricevuto da giorni l'istanza di riapertura delle indagini alla quale è stato dato subito seguito. La commissione parlamentare comunque proseguirà il suo lavoro e periodicamente invierà alla procura di Pisa gli atti raccolti così come altri arriveranno già nei prossimi giorni come sottolineato dalla presidente Sofia Amoddio (Pd) in un'intervista pubblicata stamani su La Nazione. «Ben venga il lavoro dei commissari - ha concluso Crini - perché in questa fase ci stiamo muovendo come se fossimo due autorità giudiziarie distinte. Il lavoro fatto finora dal Parlamento è stato imponente e meritevole di interesse da parte nostra».