Cascina, 27 gennaio 2017 - «Non toccate la casa famiglia di Marciana». I residenti delle frazione cascinese chiedono informazioni sul destino della struttura per disabili di Marciana. «Siamo gli abitanti di Marciana – scrive a La Nazione un gruppo di parrocchiani–, abbiamo saputo che la casa famiglia ospitata sul nostro territorio da 13 anni, e gestita da Paim, a breve trasferirà i suoi 9 ospiti all’istituto ‘Dopo di noi’ a Pisa. I ragazzi con disabilità che si trovano qui sono ben inseriti nel contesto paesano. Ci dichiariamo contrari a questa operazione che non tutela i nostri amici disabili, disarmati e senza facoltà di autodifesa». Per questo motivo i parrocchiani si sono rivolti all’Arcivescovo, monsignor Giovanni Paolo Benotto. Anche perché l’edificio è di proprietà della parrocchia seppur la casa famiglia sia gestita da una cooperativa sociale.
A rispondere ai dubbi è Sandra Capuzzi della Società della Salute. «Il percorso è iniziato, le famiglie sono state informate una a una e sono felici del cambiamento. Anzi, alcuni sono già venuti a conoscere l’istituto ‘Dopo di Noi’ rimanendo soddisfatti – spiega la presidente del SdS –. Di certo la struttura di Marciana non può trasferirsi dal giorno alla notte, ilpercorso è lungo. Ma uno spostamento è auspicabile dato che presenta dei problemi di adeguamento alla nuova normativa». Questa casa famiglia tende non solo all’assistenza, ma anche all’educazione, riabilitazione intendendola come interventi volti a rendere abile una persona. Tra le altre attività, viene sfruttata la ‘riabilitazione sociale’, cioè l’eliminazione delle barriere fisiche, psichiche e culturali.
«Negli anni si sono sviluppate nuove esigenze che alcuni posti non possono soddisfare come è successo per la struttura di Zambra - continua Capuzzi -. Ora, gli ospiti che si trovavano a Zambra sono stati ricollocati quasi tutti in altre strutture. Per quelli ancora presenti, troveremo il posto migliore per le diverse esigenze».
Tornano a parlare di Marciana, Capuzzi chiarisce: «L’istituto ‘Dopo di noi’ (una alternativa che stiamo valutando) è una struttura nuova, appena accreditata e con una serie di servizi che Marciana non può dare. Ma questa casa famiglia non sarà abbandonata, sarà riconvertita in una struttura con degli obiettivi più adatti a ciò che può offrire. Vogliamo dare il meglio a ogni ospite a seconda delle esigenza che ha».
Ma le perplessità dei residenti restano anche perché, da quanto trapela, la struttura potrebbe presto essere riconvertita per l’accoglienza di immigrati e chiedono l’itervento anche del sindaco Susanna Ceccardi.