Era accusato di aver violentato e aver tentato di farlo in un’altra occasione una sua connazionale in un centro di accoglienza in provincia di Pisa. Ma ieri il primo collegio lo ha assolto (per insufficenza o contraddorietà delle prove art del cpp 530 secondo comma). Una vicenda tra due migranti, era il 2018. Il processo era cominciato dopo vari rinvii. All’uomo, 33 anni, di origini nigeriane, difeso dall’avvocato Salvatore Ciuni, era contestato anche lo stalking. La donna non si è costituita parte civile. Delle indagini si sono occupati i carabinieri che hanno effettuato un primo intervento nella struttura per una lite per questioni economiche (a lui non sarebbero stati restituiti il cellulare e neppure 200 euro). I militari erano arrivati perché la situazione non degenerasse. Lei poi aveva denunciato la violenza dopo un mese. La prima udienza era stata rinviata per la mancanza di testi (altri ospiti del centro): era scattata l’ammenda di 100 euro per loro.
Per quanto riguardava gli atti persecutori, i due - hanno raccontato proprio i testimoni - avevano avuto diversi litigi.
Ieri mattina l’uomo è stato assolto dal primo collegio del Tribunale di Pisa, pubblico ministero Aldo Mantovani.
Il giovane, nel frattempo, ha ottenuto la protezione internazionale.
Antonia Casini