Pisa, 23 novembre 2017 - SI ALZAVA al mattino pensando al gioco e chiudeva la sua giornata con lo stesso assillo, tanto da stampare, in casa, soldi falsi. Una malattia riconosciuta anche dal giudice che lo ha assolto. Una storia che per il nostro territorio comincia l’anno scorso, per lui, il protagonista, molto tempo prima, quando è iniziata la sua dipendenza: è stato in cura al Serd, servizio per le dipendenze patologiche, per sei anni, da quando ne aveva 25. L’uomo, un 31enne di origini tedesche, all’epoca residente a Chiusdino (Siena), è prigioniero del gioco. La ludopatia lo spinge a produrre banconote fasulle per poi cercare di spenderle, fingendosi un turista russo che parla inglese in vacanza nel nostro paese, in vari negozi della provincia di Pisa, dove viene per un periodo in trasferta per non essere individuato.
ACQUISTA piccoli oggetti in locali che non hanno le macchinette per verificare la veridicità del denaro, il resto lo scommette poi in vari modi online. Fino a che, è aprile del 2016, l’uomo non applica lo stesso metodo a Larderello (Pomarance, Pisa). Ma qui l’esercente si accorge che qualcosa non va. Il taglio da 20 euro che quel turista con un accento inglese un po’ strano gli ha appena dato è falso, la qualità è grossolana. In casa del giovane, durante una perquisizione successiva, viene trovata anche una stampante, proprio con quella avrebbe fabbricato i fogli in sequenza tagliati e distribuiti nella provincia pisana. E così il commerciante chiama i carabinieri. Da qui parte l’indagine. Il 31enne viene rintracciato nel quartiere della Stazione di Pisa con indosso una ventina di tagli da 20 euro taroccati. Scatta la misura cautelare e la difesa (l’avvocato Andrea Borghini del foro di Firenze) ottiene gli arresti domiciliari e, nel tempo, l’obbligo di firma inserendo il dipendente patologico in un percorso terapeutico.
IL CASO arriva in Tribunale con il pubblico ministero che chiede il giudizio immediato, il legale che lo tutela si oppone e invoca il rito abbreviato, nelle conclusioni, prospetta anche la possibilità di sottoporlo a una perizia. Che viene concessa dal giudice e disposta. Durante l’udienza di maggio, il perito ravvisa la seminfermità: l’uomo, al momento dei fatti, aveva una capacità parziale che comprometteva anche la sua volontà.
QUINDI, per la legge, non era in grado di intedere e di volere. Ieri, il giudice Giuseppe Laghezza, proprio sulla base delle considerazioni del medico che lo ha visitato e ascoltato, lo assolve dai capi di imputazione di truffa e falsificazione di banconote. Il pm, il dottor Aldo Mantovani, inoltre, esclude che l’uomo possa essere pericoloso: negli ultimissimi mesi si è infatti trasferito in Germania, con l’obiettivo di cambiare vita. Oltralpe, ha trovato un lavoro e ha iniziato una cura in una struttura specializzata.
MA LA sua vicenda giudiziaria non è ancora finita. Si sono da poco concluse le indagini preliminari per un fatto successo ad aprile scorso a Siena, il reato è lo stesso. Dopo aver colpito sul territorio pisano, era arrivato anche alla provincia dove abitava fino a poco tempo fa. Il giudice è a conoscenza del precedente pisano e si attende ora la nuova decisione.
Antonia Casini