Pisa, 6 aprile 2014 - «CHE EMOZIONE» ha commentato una signora vedendo camminare una persona costretta su sedia a rotelle. E’ quanto avvenuto ieri, Giornata nazionale delle mielolesioni, durante il convegno ‘Trattamenti innovativi nella riabilitazione delle persone con lesioni del midollo spinale’ al B&B Hotel a Ospedaletto dove vi è stata la dimostrazione e la prova di un nuovo sistema robotico esoscheletrico che sarà presto disponibile all’ospedale di Cisanello, «la prima struttura pubblica in Toscana».
Vi è stata inoltre la presentazione dell’associazione Artim (Associazione ricerca e terapie innovative) co-fondata di recente dalla dottoressa Giulia Stampacchia, direttrice della Sezione dipartimentale ‘Centro mielolesioni’ dell’Aoup nonché mediatrice dell’incontro, e il chirurgo colo-proctologo ed endoscopista sempre a Cisanello, Gianluca Toniolo. Sono intervenuti il deputato Federico Gelli della Commissione affari sociali e sanità Pd e presidente Cesvot, il direttore generale dell’Asl 5, Rocco Damone, il dirigente amministrativo Aoup, Michele Cristofano, il direttore del Cnr di Palermo, Giovanni Viegi, l’assessore comunale alle politiche sociale e presidente delal Società della salute, Sandra Capuzzi, il vicepresidente dell’associazione Coordinamento etico Caregivers di Pisa, Antonio Bindi, il responsabile del registro regionale malattie rare del Cnr di Pisa, Fabrizio Bianchi.
Il robot è stato testato anche dallo stesso chirurgo Toniolo, che nel 2011 subì una lesione al midollo spinale in seguito ad un grave incidente stradale. L’esoscheletro assomiglia ad una sorta di giacca subacquea che, una volta indossata, attraverso dei sensori di movimento, aiuta la persona con lesione del midollo spinale a camminare su pavimento e strada.
«E’ un’evoluzione del Locomat, il robot sviluppato in Svizzera ed utilizzato al Centro mielolesioni per il cammino assistito su tapis roulant». E rientra in un progetto di ricerca nell’ambito del bando ‘Ricerca finalizzata e giovani ricercatori 2011-2012’, di cui la dottoressa Stampacchia è capofila, e per cui sono necessari «circa 900mila euro co-finanziati in parte dal Ministero della salute e in parte dall’Aoup attraverso servizi quali risorse umane, strumenti e spazi». «Siamo uno dei 137 progetti italiani selezionati dal Ministero. Erano state presentate 3.500 domande» spiega la direttrice. «Insieme a Aoup e la Regione Toscana – aggiunge -. Abbiamo coinvolto l’ingegnere biorobotico Stefano Mazzoleni, ricercatore del Sant’Anna, e l’unità spinale del Careggi di Firenze».
L’INTENTO è quello di «utilizzare tecnologie robotiche avanzate all’interno di un percorso regionale, dal Careggi a Cisanello, e studiarne gli effetti sia clinici che i risvolti psicologici sulla qualità della vita delle persone interessate». Ma di cosa tratta nello specifico il progetto? «E’ nato nel 2007 attraverso l’Istituto di Biorobotica del Sant’Anna, allora Arslab, e l’Aoup – spiega ancora-. Volevamo comprendere i meccanismi di recupero motorio delle persone con mielolesioni e portare avanti nuovi metodi scientifici».
«Abbiamo iniziato con lo studio del robot Locomat, dove abbiamo notato che i risultati migliori vengono raggiunti quando il paziente, con il minimo movimento che riesce a produrre, interagisce con il robot, ed adesso questo nuovo esoscheletro robotico, sviluppato in America». «Per ottenere risultati è necessario che il ricercatore lavori quotidianamente fianco a fianco con i medici, anche al di fuori del contesto universitario. Ed è quello che facciamo» sottolinea, e conclude spiegando l’ulteriore passo da portare avanti: partendo da questi studi «creare un solo progetto robotico per la riabilitazione ed assistenza al cammino».
Talita Pistelli
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