Pisa, 20 gennaio 2014 - Cosa possono fare insieme due ingegneri? Magari un palazzo, una macchina, oppure una nave. Anche, ma non solo. Un ingegnere elettronico più un ingegnere meccanico infatti hanno composto (o si dovrebbe dire costruito?) un'opera lirica. Succede a Pisa dove mercoledì nella sala Titta Ruffo del Teatro Verdi il sipario si apre su 'Si camminava sull'Arno', un atto e sei scene con musiche di Marco Simoni e libretto di Fabrizio Altieri, il primo pisano di adozione, il secondo di nascita.

E il pubblico ha 'sbancato' il botteghino di via Palestro, tanto che i biglietti per il debutto delle 20,30 sono già esauriti da alcune settimane e gli organizzatori all'ultimo momento hanno dovuto prevedere una replica alle 22 per la quale sono rimasti pochi posti liberi. Per la verità Marco Simoni e Fabrizio Altieri, da ingegneri con grande senso dell'inventiva, avevano già collaborato alla nascita di due libri per bambini (con musica), ma è la prima volta che si mettono alla prova con un'opera lirica.

Una grande soddisfazione, ma anche un bell' impegno, visto che entrambi lavorano in un settore completamente diverso: Simoni è ingegnere elettronico all'Ids, un'azienda pisana, dopo un periodo trascorso alla Microtest di Altopascio; Altieri insegna agli studenti dell'Istituto per geometri di Pietrasanta come si fa a costruire una casa, dopo aver brevettato alcune invenzioni, di cui una finita anche a 'I Cervelloni' di Bonolis. Entrambi si sono laureati all'Università di Pisa. Simoni, però, nel frattempo, ha anche preso il suo diploma in composizione al Conservatorio di Milano.

"La mia passione per la musica è nata durante l'infanzia, quando cominciai a studiare pianoforte", racconta. "A 17 anni entrai al Conservatorio di La Spezia, continuando a fare il liceo scientifico a Sarzana. Poi l'iscrizione alla facoltà di ingegneria a Pisa e il Conservatorio a Milano. E' stato un po' complicato, ma alla fine ce l'ho fatta".

Da allora la sua 'doppia vita' è continuata come due treni che corrono su binari paralleli. Marco Simoni infatti collabora con numerose associazioni musicali, culturali e teatrali italiane, oltre che per la Rai. Sue sono alcune musiche televisive, così come composizioni per cinema e teatro.

Anche per Altieri la passione per la scrittura comincia da giovane: a 17 anni le prime poesie, quando ancora frequentava il liceo classico a Pisa,  poi tanti racconti, anche durante il periodo universitario, pur se il 'coraggio' di presentarli a un editore è arrivato solo nel 2006, in età ormai  matura. E la sua ironia tutta toscana l'ha portato subito al successo sia attraverso libri per bambini che romanzi. 

Ma cosa c'entra un ingegnere con con il mondo della fantasia e della scrittura? "Me lo sono chiesto anch'io", risponde Altieri. "Ma in fondo scrivere un libro è come fare un palazzo, significa progettare e poi costruire. D'altronde quando ero giovane scelsi Ingegneria perché volevo fare l'inventore. E anche le storie si inventano, eccome!". Per Marco Simoni la spiegazione non è molto diversa: "Non c'è niente di istintivo nella musica. Bisogna costruirla e il metodo è estremamente rigoroso. Quello che per me lega ingegneria e musica è proprio il desiderio di costruire".

Insieme, dunque, i due ingegneri hanno ‘costruito’ una storia ambientata a Pisa. Siamo nell'inverno del 1929, anno in cui un freddo eccezionale fece gelare la superficie dell'Arno. Ma è anche l'anno della grande crisi economica e delle prime trasmissioni radiofoniche, oltre che delle nuove tecnologie per la realizzazione del vetro alla Saint Gobain. Giulia è una studentessa, Antonio un falegname e Riccardo un nobile. Tra loro succederà qualcosa...

"Mio padre è nato proprio il giorno della grande gelata, il 3 marzo del 1929, e mia nonna mi ha sempre raccontato quello che accadde in quel periodo", spiega Altieri. "La storia dell'opera prende il via da questo".
Lorenzo Maria Mucci, che lo scorso anno ha debuttato felicemente al Verdi con l'opera 'Falcone e Borsellino' di Antonio Fortunato, ha firmato la regia dello spettacolo. Le musiche sono eseguite da due noti musicisti: il violoncellista Simone Centauro e il pianista Riccardo Mascia. Giovani i protagonisti:  il soprano  Mariacarla Seraponte (Giulia), il baritono Stefano Trizzino (Antonio), il tenore Fabio Mario La Mattina (Riccardo). 'Si camminava sull'Arno' ha anche un proprio sito (www.sicamminavasullarno.com).