Pisa, 22 ottobre 2011 - In natura occorrono 300 secondi, in labortorio sono state impiegate circa 300.000 ore di calcolo. E' stato grazie a questa mole di ore di lavoro che gli studiosi dell'Universita' di Pisa assieme a quelli del Consorzio Interuniversitario per il Calcolo Automatico dell'Italia Nord Orientale (Cineca) di Bologna e del centro Marenostrum di Barcellona sono riusciti a riprodurre l'esplosione di una stella nova grazie ad un modello tridimensionale.
''Le stelle 'novae' - ha spiegato Steven Shore del dipartimento di fisica dell'universita' di Pisa, uno degli autori della ricerca pubblicata su Nature - sono bombe nucleari, enormi bombe all'idrogeno''. L'esplosione avviene in un sistema binario, cioe' in una coppia di stelle che sono molto vicine tra loro. Tutte e due hanno circa la massa del sole, ma una delle due, chiamata ''nana bianca'', e' molto piccola.
''Dall'elaborazione in 3D - si legge in una nota dell'Ateneo pisano - e' risultato che attraverso movimenti caotici, che hanno la forma di dita e vortici, la materia dall'interno della nana bianca si mescola con lo strato esterno che
brucia e cio' accelera il propagarsi dell'esplosione incontrollata''. Lo sviluppo e l'utilizzo di modelli tridimensionali simili a questo potra' avere applicazioni anche in ambiti diversi dall'indagine sulle stelle: uno di questi e' sicuramente quello delle previsioni meteorologiche.
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