Pistoia, 31 gennaio 2016 - LA SERA del 30 dicembre, travolti dalla tristezza, hanno abbassato, dopo mezzo secolo, la saracinesca di un negozio che ha fatto la storia della città, suscitando un’ondata di nostalgia. Dentro la Casa del Timbro si erano lasciati due possibilità: che l’attività venisse rilevata dall’esterno, oppure tentare di rimboccarsi le maniche.
Hanno scelto la seconda e lo hanno scelto i dipendenti più giovani, quelli più lontani dalla pensione e che possono mettere a disposizione del pubblico la loro esperienza e la loro passione. Sono Alessandro Bresci, 50 anni e Diego Poli di 38 anni, che da qualche giorno stanno riordinando gli scaffali inventariati e si sono riaffrettati a riordinare penne, quaderni e tutto il necessario per rifornire gli uffici. E se la modernità, sotto forma della Consip (centrale acquisti della pubblica amministrazione) a cui si accede esclusivamente in rete, aveva fermato l’attività, essenzialmente artigianale, ora rappresenta una sfida davanti alla quale è necessario adeguarsi rapidamente.
«PER ANDARE incontro – spiegano Alessandro e Diego – alle esigenze del momento affronteremo anche il mercato elettronico. La congiuntura è difficilissima, ma noi ci proviamo, almento per qualche anno». L’attività più strettamente manuale non andrà perduta: nel laboratorio della Casa del Timbro saranno ancora fatte targhe e timbri ovviamenti, il pantografo è sempre lì, perfettamente in funzione. La storica proprietaria, Paola Lotti Maran, che si è ritirata definitivamente dall’attività il 30 dicembre scorso, ha accolto la novità con soddisfazione: «Sono contenta, sono ragazzi validi che sanno stare al pubblico. Di loro non posso parlarne che bene». La saracinesca riapre lunedì mattina, con un rinfresco di buon augurio per tutti i clienti.