Piteglio (Pistoia), 27 gennaio 2016 - Il monitoraggio delle emissioni odorigene provenienti dall'impianto di compostaggio di Tana Termini? Una questione ... di naso. Mentre continuano a far discutere le emissioni odorigene provenienti dalla centrale, la Sistemi biologici srl, che la gestisce, ha avviato un’iniziativa che suscita non poche perplessità, per monitorare il livello degli odori. Le modalità sono state illustrate nel corso dell'ultima seduta della commissione di controllo sull'attività dell'impianto.
“Visto che non esiste uno strumento oggettivo per misurare questo tipo di emissioni – spiega il sindaco di Piteglio e vicepresidente di Cosea, Luca Marmo – ci si basa su rilevazioni fatte “a naso” da un dipendente dell’azienda”. Ogni giorno l’addetto esce sul territorio e annusa l’aria in due località, lato Popiglio e a Tana Termini. Poi traspone quanto percepito con le narici in un “no” (nessun odore) o in un numero da 1 a 10. Al di là dello strumento non troppo scientifico, i rappresentanti cittadini hanno obiettato che, chi lavora nell’impianto, essendo avvezzo alla puzza, potrebbe percepirla con minore intensità. “Ho proposto – prosegue Marmo– di affiancargli un’altra persona per effettuare due misurazioni e poi calcolare la media matematica. Dall’estate scorsa, intanto, l’azienda opera col nuovo regime autorizzativo che prevede la riduzione da 30 a 10 giorni del periodo massimo di permanenza del compost nel piazzale. Per migliorare la situazione degli odori, però, serviranno nuovi investimenti, demandati a chi rileverà la quota societaria di Cosea. La speranza è che la trattativa privata si concluda nei prossimi mesi”.
Ma la gente che opera e vive nei dintorni non ne può proprio più. E c'è chi sta pensando di sporgere denuncia. “Se i comitati cittadini o altri soggetti ricorreranno alle vie legali – spiega Fabio Nesti, presidente della commissione di controllo– sarò in prima fila per supportarli. Da sempre ritengo che costruire a Tana Termini questo impianto sia stata una scelta sbagliata. E pensare che furono distribuiti alla popolazione volantini con scritto “odori zero”. Non è accettabile che un’azienda, pur dando lavoro a una decina di addetti, distrugga l’attività di famiglie che si sono sacrificate per aprire un b&b, un agriturismo o un ristorante e che spesso vedono fuggire i propri clienti per l’odore nauseabondo”.
Intanto, nei giorni scorsi, al Comune di Piteglio sono stati trasmessi i primi risultati del monitoraggio. “L'attività di misurazione è iniziata il 10 novembre – comunica il primo cittadino - fino a metà dicembre leggiamo diversi “no” e alcuni “sì” con valori rilevati fino a 4/10. Poi, fino al 10 gennaio, gli odori sono percepiti sempre e in maniera più forte, tanto che si registrano picchi fino a 6/10. Ciò potrebbe derivare dalle particolari condizioni climatiche di quei giorni, durante i quali si verificarono anche i problemi di smog in città, e dal guasto di una pompa dell’impianto, poi riparata. Fatto sta che, in quei giorni, abbiamo ricevuto molte segnalazioni”.