Pistoia, 25 marzo 2010 - L’ordinanza di custodia cautelare l’ha colpito come un fulmine a ciel sereno. Il ragioniere commercialista Massimo Morini, 62 anni, non si aspettava di essere arrestato. Sapeva di essere indagato da tempo perchè nei suoi uffici di Pistoia e Montecatini gli inquirenti avevano effettuato, già due anni fa, delle perquisizioni. «Non ne posso più di queste perquizioni, se mi frulla me ne vado all’estero».

Una frase di questo tenore sarebbe stata poi intercettata dagli investigatori, a quell’epoca, e da lì il giudice delle indagini preliminari ha ritenuto sussistente il rischio di fuga, oltre a quello di reiterazione del reato, e ha quindi disposto l’ordinanza. «Ma in realtà — ha commentato ieri il suo difensore, l’avvocato Daniele Vecchi di Pistoia, che da sempre difende Morini e che più volte è riuscito a traghettarlo verso l’assoluzione dalle accuse — il fatto che lui non si sia mai mosso dalla sua abitazione è lì a dimostrare che non c’era pericolo di fuga».

Avvocato e principale indagato nell’indagine «Fictio Iuris» di Carabinieri e Finanza si preparano ad affrontare, domani, l’interrogatorio di garanzia davanti al giudice Roberto Tredici. «Morini sta affrontando, relativamente tranquillo, la situazione in carcere» fa sapere l’avvocato Vecchi che ieri mattina ha incontrato in carcere il suo assistito e poi i suoi familiari, duramente provati da questa nuova vicenza. Morini è stato arrestato martedì mattina ed è ritenuto dagli inquirenti il “referente tecnico” del gruppo che avrebbe, secondo l’accusa, messo in piedi il meccanismo di preparazione delle false documentazioni, false assunzioni e false buste paga per gli stranieri allo scopo di ottenere i permessi di soggiorno.

«I fatti — come ci ha spiegato l’avvocato Vecchi — sono relativi ai flussi degli stranieri e risalgono fino al 2003. I capi di imputazione sono venticinque, relativi ad altrettanti casi di stranieri, e per metà di questi casi il giudice ha già escluso inizi di colpevolezza. Nell’ipotesi accusatoria vi era anche un’associaizone a delinquere, non ritenuta sussistente». Potrebbero essere interrogati domani anche gli altri indagati: l’ex avvocato di Castelfranco Candido Lazzeri, difeso dall’avvocato Gianfelice Cesaretti del foro di Lucca, Jonathan Yognocchi, difeso dall’avvocato Juri Mochi di Pistoia e Prospero Donzì, difeso dall’avvocato Andrea Ceccobelli di Pistoia.