Pistoia, 23 giugno 2012 - L’ELICOTTERO dell’Aiut alpin Dolomites è arrivato sul posto alle 17,18, ma il tecnico di elisoccorso e il medico non hanno potuto fare null’altro che certificare la morte dell’escursionista Fabrizio Briganti, 54 anni, abitante a Capostrada, ma docente universitario di chimica a Firenze, al polo scientifico di Sesto, caduto mentre stava salendo verso la vetta del monte Lagazuoi, lungo il sentiero dei Kaiserjager, uno dei più amati dai frequentatori dell’alta montagna.
UNA CADUTA tragica, scivolando all’indietro mentre saliva una scala a pioli metallici lungo una parete attrezzata. Il corpo dell’uomo, (in viaggio con una decina di colleghi del Cral), è caduto per pochi metri. I traumi riportati ne hanno causato il decesso, ma non si esclude l’ ipotesi di un malore improvviso. Sul luogo dell’incidente, oltre al personale dell’ elicottero, sono arrivati gli uomini del Sagf, il soccorso alpino della guardia di finanza, della compagnia di Cortina, e volontari del Cnsas civile, della stazione ampezzana.
SOTTO CHOC il gruppo degli escursionisti che hanno assistito al dramma di Briganti. La guida che li stava accompagnando, una volta giunti sul posto i soccorsi, si è preoccupato di confortare e assistere psicologicamente e poi ha deciso che la cosa più opportuna in quel momento era metterli in sicurezza. Ha quindi guidato tutti gli escursionisti fino al rifugio Lagazuoi dove era previsto il pernottamento.
UNA SEMPLICE e facile escursione, in un terreno certamente impervio, ma non su una parete rocciosa, si è dunque conclusa in tragedia. Nella zona sono molto numerosi i visitatori che percorrono i sentieri, le gallerie, le trincee, testimonianze lasciate dal passaggio del fronte, nella Prima Guerra mondiale, sia sul Lagazuoi sia sul prospiciente Sas de Stria.
LA COMITIVA di toscani, partita ieri mattina, stava salendo proprio lungo uno di questi itinerari, nella zona della postazione Vonbank, sul versante occidentale della montagna, che guarda verso la Val Badia.
RECUPERATO il corpo di Briganti e deposto accanto al forte di guerra di Intrà i Sasc, al passo di Valparola, sul confine con il territorio di Cortina, i militari della Guardia di finanza hanno dovuto, come di rito in queste situazioni, approfondire la vicenda.
VISTO che la funivia che sale dal passo Falzarego era già chiusa, ai finanzieri non è rimasto altro che farsi accompagnare sino in vetta, dall’elicottero dell’Aiut Alpin, nel suo volo di rientro verso la provincia di Bolzano. Lì hanno contattato il capo comitiva e gli altri escursionisti ai quali hanno chiesto ulteriori informazioni sull’accaduto.
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