Pistoia, 8 agosto 2012 - Saranno 189 i precari della scuola che finalmente, spesso dopo anni di attesa, raggiungeranno il traguardo del posto fisso. Il ministero dell’Istruzione ha reso note ieri le disponibilità per le immissioni in ruolo nella scuola a partire dal primo settembre. Delle circa 21mila cattedre a livello nazionale che i provveditorati e gli uffici scolastici regionali dovranno assegnare in questo mese, poco meno di mille e 500 andranno ai maestri di scuola dell’infanzia, circa 3mila e 700 agli insegnanti della scuola primaria, 8mila e 245 ai professori di scuola media e altri 5mila e 400 circa a chi insegna nelle scuole superiori. Sono stati immessi in ruolo mille e 991 docenti di sostegno e 148 educatori presso i convitti nazionali gli educandati.
Queste sono le ripartizioni dei 189 posti a livello provinciale per i diversi tipi di scuola: 12 per gli istituti dell’infanzia, 25 alla scuola primaria, 76 per la scuola primaria di primo grado, 61 alla secondaria di secondo grado. Saranno invece 14 i nuovi insegnanti di ruolo per le attività di sostegno. Un'altra persona troverà infine posto negli organici del personale educativo. A livello regionale, il totale delle nomine in Toscana arriva mille e 683 unità. La parte del leone, come ovvio, spetta a Firenze con 503 insegnanti, per la maggior parte distribuiti fra scuola primaria (154 unità e secondaria di primo grado 160 unità).
Nella vicina Prato si arriva a quota 166, anche in questo caso ripartiti per la maggior parte fra primaria e secondaria di primo grado (rispettivamente 53 e 57 posti): meno, quindi di Pistoia. I numeri più piccoli, in Toscana, si trovano però a Massa Carrara dove i nuovi insegnanti di ruolo saranno "appena" 80.
I nuovi assunti verranno individuati per metà del contingente dalle graduatorie provinciali dei precari (graduatorie ad esaurimento) e per l’altra metà dalle graduatorie degli ultimi concorsi a cattedre del 1990, 1995 e 1999. In caso di esaurimento, i posti rimanenti verranno assegnati ai precari delle liste provinciali.
Per quanto riguarda il personale Ata (gli amministrativi, tecnici e bidelli) sembra invece che si dovrà attendere ancora qualche settimana, perchè la manovra del Governo, con la spending review, potrebbe di fatto "chiudere" alla possibilità di sostituire chi è andato in pensione.
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