Pistoia, 9 aprile 2014 -Il primo processo per diffamazione (aggravata) su Facebook che si celebra a Pistoia è cominciato ieri pomeriggio in San Mercuriale, davanti al giudice Luciano Costantini. Imputato e parte offesa sono due volti noti della Montagna Pistoiese: Giuseppe Montagna ex sindaco dell’Abetone e all’epoca dei fatti consigliere comunale di opposizione, e l’assessore al bilancio Federico Sisi.
I fatti, appunto. E’ il 17 novembre del 2011. Giuseppe Montagna scrive sul suo profilo di Facebook una frase riferita a Sisi, pur non facendo direttamente il suo nome. E' contenuta nel capo di imputazione con il quale il pubblico ministero Luigi Boccia, al termine delle indagini, ha chiesto il giudizio, con decreto a citazione diretta, senza passare quindi dall’udienza preliminare: «Quando uno è stato nominato assessore esterno in virtù delle sue qualità professionali e poi si scopre che non ci capisce una mazza, colleziona figure di c.... in consiglio».
Montagna, difeso dall’avvocato Cecilia Turco, è accusato di diffamazione aggravata. L’aggravante è Facebook. La diffamazione, nell’ipotesi accusatoria, non è, in questo caso, a mezzo stampa, ma «Un fatto determinato — recita il capo d’accusa — riconducibile al suo incarico ricoperto nell’amministrazione comunale e aggravato dall’aver commesso il fatto con mezzo di pubblicità, mediante l’utilizzo del social network Facebook».
Lo scambio di frasi su Facebook non è più considerato un semplice colloquio, poichè, chi scrive, sa che si publicizza il fatto. Ieri pomeriggio era tutto pronto per l’inizio del dibattimento e fra i testimoni c’era anche l’attuale sindaco dell’Abetone, Giampiero Danti. Ma hanno avuto la precedenza due udienze con imputati detenuti e così il processo è stato immediatamente rinviato. Riprende il 7 ottobre prossimo.
In questo procedimento l’assessore Sisi si è costituito parte civile, assistito dall’avvocato Michele Verrucchi del foro di Firenze.
"In questa vicenda — ci ha detto l’avvocato Turco, anticipando la linea difensiva — siamo in un ambito di critica politica, dura, ma politica, con l’esimente, ai senti dell’articolo 51 del Codice Penale, del diritto di critica. Una polemica che era stata manifestata anche all’interno del consiglio comunale».
Il contesto era quello della variazione di bilancio per un incarico per la sistemazione di un parcheggio dell’Abetone. Montagna aveva criticato il non inserimento dell’opera nel piano triennale (che poi avvenne) , cosa per cui si rivolse anche al difensore civico.
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