Pistoia, 29 maggio 2014 - «Bene, ma si può fare di più». Quasi come un motto da sindacalisti, i commercianti di San Bartolomeo e via Pacini promuovono il progetto del Comune di spostare parte le bancarelle del Blues nella zona. Promuovono con qualche riserva e rilanciano. D’accordo per i giorni del festival musicale di luglio, pur con qualche dubbio sul tipo di pubblico che potrebbe attirare («comprerà, non comprerà?», si chiedono in diversi). D’accordo senza mezzi termini per gli appuntamenti con il mercato dell’antiquariato di giugno e dei mesi autunnali.

 

Ma per fare «pace» con gli esercenti di una zona che si è sempre sentita tagliata fuori dagli eventi più importanti e che teme per l’estensione della zona a traffico limitato, l’amministrazione dovrà darsi da fare ancora parecchio. «Ogni tanto qualcosa di buono la fanno anche a Pistoia — commenta in una battuta Marcello Cesare, dietro il banco della storica pasticceria Banci di piazza San Bartolomeo —. Qualcuno li deve avere finalmente illuminati —aggiunge sorridente, ma si può fare sempre meglio». «Lo spostamento delle
bancarelle potrebbe essere utile, visto che dopo aver chiuso la piazza ai parcheggi non è stato fatto più niente — sottolinea Luca Trabaldo, da cinque anni alla tabaccheria del quartiere —. Servono eventi a ripetizione per dare un senso alla pedonalizzazione».

 

La clientela, infatti, è sempre più o meno la stessa: nove su dieci sono persone che abitano in zona. Così si calcola e i commercianti sono sempre alla ricerca di più avventori. «Io sarò chiuso — dice senza grande entusiasmo Stefano Iovi dall’edicola — ma forse qualche persona più arriverà». Oltre che in San Bartolomeo,
le bancarelle da tradizione concentrate attorno a piazza del Duomo, per questa edizione del Blues saranno «spalmate» anche in piaz-a San Francesco e piazza dello Spirito Santo. «Purtroppo — spiega Marco Capecchi del caffè Della Robbia di via Pacini — piazza San Giovanni sarà esclusa. Per carità, nuove iniziative sono sempre le benvenute e speriamo richiamino tante persone. Tuttavia c’è da chiedersi se è sufficiente».

 

Una domanda che, in via Pacini, si fanno in tanti, dopo il trasferimento dell’ospedale che ha ridotto drasticamente la frequentazione della zona. «Si sarebbe potuto aspettare il nuovo insediamento annunciato», sostiene il barista come tanti altri. «Non so bene cosa il trasferimento delle bancarelle comporterà — ammette Luca Gagliardi, da un anno appena nel suo negozio fotografico — so però per certo che se questa zona non si organizza non prenderà mai piede. Qui il passaggio è minore che altrove e va fatto conoscere il più possibile». Commercianti fissi fra dubbi e speranze, mentre fra gli ambulanti è già scoppiata la protesta.

 

E’ nato anche un «Collettivo rinascita blues», contro la decisione dell’ammistrazione comunale di trasferire la bancarelle in piazza San Bartolomeo, piazza San Francesco e piazza dello Spirito Santo. Gli ambulanti chiedono alla giunta Bertinelli di «ripensare la sistemazione in piazze marginali e logisticamente assurde» che, sono convinti, farà perdere l’immagine che il festival Pistoia Blues si è fatto in 34 edizioni. «Analizzando la nuova sistemazione — spiega il Collettivo — il giro per le bancarelle andrà perduto. Partire da piazza San Francesco, dove sono previsti 60 banchi, proseguire per via Bozzi completamente vuota,continuare per via Curtatone completamente vuota, trovare finalmente il secondo blocco di bancarelle in piazza Spirito Santo; non potendo proseguire per piazza del Duomo (dove sono ubicati i concerti), fare il giro esterno di fronte il vecchio ospedale del Ceppo in via Pacini, completamente vuota e oltretutto carrabile, arrivare dopo 600 metri in piazza San Bartolomeo per l’ultimo blocco. A voi — dicono diretti al Comune lasciamo questa riflessione».

 

Gli espositori che ogni anno partecipano ai giorni del Blues, che chiamano in causa pure le associazioni di categoria, hanno anche altro da rimproverare all’amministrazione. «Il ritardo nella comunicazione del bando — spiegano infatti — precetterà l’iscrizione di mercatari che vengono da fuori Pistoia, riducendo cosi il numero degli espositori di qualità che ogni anno hanno partecipato al mercatino del Blues, raggiungendo la città da tutta Italia». Oltre agli ambulanti, anche il gruppo territoriale Pistoia di Emergency, le sue volontarie e i suoi volontari, «esprimono la loro perplessità» sulle novità circa la sistemazione della bancarelle della prossima edizione del Blues.

 

«In particolare — dicono — desideriamo sottolineare come, a nostro avviso, la rimodulazione degli spazi destinati a bancarelle, artisti, musicisti, ricshi di disperdere aggregazioni e camminamenti dei presenti, già in calo negli ultimi anni, che animano le strade limitrofe a piazza Duomo. Come volontari che da 10 anni prestano il loro servizio con entusiasmo — aggiungono — siamo a porci degli interrogativi: interrogativi riguardanti la
sensatezza di una nostra presenza in strada, all’interno di questa manifestazione e, per la prima volta, a ponderare di poter richiedere lo spazio necessario all’allestimento per la sola postazione interna a piazza Duomo».

 

«Alla luce — aggiungono — delle recentissime novità introdotte dall’amministrazione comunale, le difficoltà organizzative legate alle disponibilità dei volontari stessi e al rispetto di regole vigenti, permessi e autorizzazioni, unite alla fatica fisica e non, spesa nella gestione di un evento di questa portata, ci appaiono oggi poco ripagate, con la prospettiva di ritrovare il nostro banchino e il nome della nostra associazione lontani dal cuore di una manifestazione che — concludono — fino allo scorso anno ci ha sempre accolti e benvoluti».