MARTINA VACCA
Cronaca

Delitto di Londra, parla lo zio don Piero: "Mio nipote non è cattivo"

Resta in carcere Stefano Brizzi, 49 anni, pistoiese, arrestato a Londra per l'omicidio di un agente di polizia

Don Piero Sabatini

Pistoia, 12 aprile 2016 - "Che Dio lo assista! Io non posso che pregare per lui, per la sua anima, e per la sua famiglia". È sconvolto don Piero Sabatini, parroco di San Rocco, alla notizia che una delle sue pecorelle si sia smarrita fino al punto di commettere il più grave dei delitti, un omicidio.

È sconvolto soprattutto al pensiero che questa pecorella non sia un semplice parrocchiano, ma suo nipote, Stefano Brizzi, 49 anni, un uomo forte, determinato, forse un po’ chiuso, ma pur sempre una brava persona, che nella vita, oltre a studiare e a raggiungere tanti traguardi, ha sempre trovato tempo per gli altri, per fare del volontariato.

Stafano Brizzi, 49 anni,  consulente informatico della Morgan Stanley e assistente sociale per volontariato, è stato arrestato a Londra, dove vive da sei anni, per l’omicidio di un poliziotto, Gordon Semple, 59 anni. Nel suo appartamento la polizia ha ritrovato i resti mutilati del cadavere dell'uomo. Sembra che il delitto sia maturato negli ambienti gay.

"Stefano è un ragazzo in gamba – racconta don Piero – Non posso credere che abbia fatto del male a qualcuno. Proprio a Pasqua ho visto tutta la sua famiglia, mamma, babbo, sorella e fratello. Sono addolorato per loro. Stefano ha passato una vita a studiare, ha preso la laurea a Firenze e ha iniziato a lavorare qui come programmatore, ma si lamentava perché lo pagavano poco, non aveva prospettive di assunzione, e sognava di andare all’estero. Non appena ce l’ha fatta è andato a Londra. Era felicissimo di questa opportunità, ma non aveva dimenticato la sua famiglia e tornava sempre, nei periodi delle feste, a Natale e a Pasqua".

"Conosco Stefano da quando era bambino – spiega don Piero –, frequentava la parrocchia e prima veniva a villa di Baggio, dove ero io. È sempre stato un ragazzo serio, forse un po’ chiuso, ma certo chi poteva immaginare quello che sarebbe accaduto. Stefano ha sempre speso tempo per gli altri. A parte lo studio, l’unica sua occupazione era nel volontariato, per un periodo è stato anche volontario all’Aias. Sono addolorato, nel profondo del cuore. Proverò a mandargli un messaggio, è mia intenzione parlargli».