BENEDETTA BARONTI
Cronaca

Don Biancalani 'avverte' i contestatori: "Nessuna bandiera. O niente messa"

Cabras (Forza Nuova): "Sentiremo quello che dirà dall’altare"

Don Massimo Biancalani (Foto Castellani)

Don Massimo Biancalani (Foto Castellani)

Pistoia, 27 agosto 2017 - «NESSUN VESSILLO politico, altrimenti non comincerò neppure la messa, l’unica bandiera già presente in chiesa è quella della pace». Don Massimo Biancalani si dice tranquillo in vista della messa di stamani alle 11, quando è previsto l’arrivo nella chiesa di Santa Maria Maggiore, nel quartiere di Vicofaro a Pistoia, di un gran numero di persone. Non solo per la presenza di una delegazione del movimento di estrema destra Forza Nuova che intende «controllare» cosa dirà il sacerdote, ma anche altri esponenti politici e gente comune che invece vuol dimostrare solidarietà a don Biancalani. Atteso anche un gran numero di giornalisti.

Le telecamere tuttavia, secondo quanto si apprende da fonti della Questura e della Diocesi, dovranno restare fuori dalla chiesa per tutta la durata della messa. Le forze dell’ordine hanno predisposto un servizio di vigilanza perché tutto si possa svolgere in modo tranquillo. A don Massimo, che celebrerà la messa insieme al vicario della diocesi, don Patrizio Fabbri, spetterà di fare l’omelia sul vangelo di Matteo: «Quando Gesù chiese ai suoi discepoli: ‘La gente chi dice che sia il Figlio dell’uomo?’».

INTANTO Forza Nuova fa sapere di non aver intenzione di fare nessun passo indietro: «Noi domani saremo alla Messa – conferma il coordinatore toscano Leonardo Cabras –. Don Biancalani sbaglia: se c’è stata provocazione non è stata nostra. Noi abbiamo detto che andremo alla messa e non per fare bagarre nella chiesa, che è un luogo sacro». L’esponente di Forza Nuova dice che la delegazione del movimento intende «assistere alla messa senza emblemi politici. Noi vogliamo ribadire solo la nostra posizione, vogliamo sentire che cosa ha da dire, poi arriveremo alle nostre conclusioni. Vorremmo parlasse di religione e di Cristo e non ‘loro (gli immigrati, ndr) sono miei amici e gli altri nemici».

SUL «CASO BIANCALANI» era intervenuta nelle scorse ore anche la Conferenza episcopale toscana, esprimendo «fraterna vicinanza a monsignor Fausto Tardelli, vescovo di Pistoia» in una nota diffusa pochi minuti fa, a firma del cardinale Giuseppe Betori, arcivescovo di Firenze e presidente della Conferenza episcopale toscana. I vescovi delle Chiese della Toscana, si legge ancora nella nota, «manifestano convinta condivisione dell’operato» di monsignor Tardelli «nella difficile situazione in cui la comunità cristiana pistoiese si è trovata a vivere la testimonianza evangelica nel compito dell’accoglienza fraterna, nella difesa della dignità di ogni persona umana, nel libero e sereno esercizio dell’azione ecclesiale in ambito dottrinale, liturgico e caritativo».