Pistoia, 21 agosto 2017 - Non si placa la tempesta mediatica su don Massimo Biancalani dopo che il sacerdote pistoiese ha pubblicato sul suo profilo Facebook (che è stato anche bloccato per 24 ore a causa delle molte segnalazioni effettuate al social network) le foto di una giornata in piscina passata con alcuni ragazzi africani ospitati a Vicofaro. Sono bastati pochi scatti e la frase "Loro sono la mia patria, i razzisti e i fascisti i miei nemici" a scatenare gli "haters" del web, odiatori di professione, che hanno postato sotto le immagini commenti agghiaccianti.
Un assalto virtuale che poi si è trasformato anche in uno reale, visto che il sacerdote ha scoperto successivamente che le gomme delle bici dei migranti che ospita a Vicofaro erano state tagliate (sull'episodio farà denuncia).
IL SACERDOTE - Don Massimo Biancalani segnalerà i commenti postati sul suo profilo alla polizia postale perché accerti l'eventuale reato di diffamazione. "Ci siamo accorti che ci sono nomi fittizi, in account creati apposta per insultare", ha spiegato oggi il prete. Don Biancalani però non si dice preoccupato. "Continuerò le mie iniziative con i giovani migranti - spiega -, nei prossimi giorni andremo in piscina, dove ci hanno fatto un prezzo davvero buono, e poi al mare. E continuerò a raccontare la nostra esperienza. D'altra parte, c'è troppo silenzio sui problemi che riguardano l'immigrazione, c'è ipocrisia o strumentalizzazione politica". Don Biancalani gestisce due comunità afferenti ad altrettante parrocchie: d'accordo con la prefettura in ciascuna sono ospitati 15 migranti, più alcuni senzatetto.
IL VESCOVO - Il vescovo di Pistoia, Fausto Tardelli, "fa presente che non è disposto a permettere che un sacerdote della sua diocesi venga attaccato e insultato come è avvenuto e sta avvenendo nei confronti di don Massimo Biancalani". "Tutti possono criticare ed esprimere pareri discordanti sull'operato di un prete - afferma in una nota - Nessuno però si deve permettere di offendere, insultare, minacciare. Ciò non è cristiano ma neanche umano". Il vescovo Tardelli ha già espresso personalmente la sua "vicinanza" a Don Biancalani. "Lo ha fatto nella riservatezza - come è giusto che sia tra persone che si rispettano e quando si vuol fare del bene - anche per rompere quel cerchio nefasto e disumano che rischia di diventare oggi la comunicazione sociale - spiega la nota - dove la manipolazione, l'apparire, lo spazio dell'esibizione e lo sfogo dei più bassi istinti sembrano diventare la norma. Fatti come questo invitano tutti a meditare sulle modalità e gli effetti della propria comunicazione 'social' e chiedono uno stile comunicativo che inviti al dialogo e alla riflessione piuttosto che a reazioni violente e polemiche». Il vescovo condanna «fermamente le espressioni razziste e le offese gratuite rivolte contro quanti sono accolti nelle strutture della Chiesa".
L'ATTACCO DI SALVINI - "Questo Massimo Biancalani - ha scritto sul suo profilo Matteo Salvini, segretario della Lega Nord - prete anti-leghista, anti-fascista e direi anti-italiano, fa il parroco a Pistoia. Non è un fake, è tutto vero! Buon bagnetto".
LA SOLIDARIETA'- "Voglio esprimere la mia solidarietà a don Massimo Biancalani, fatto oggetto di un vergognoso attacco da parte di Matteo Salvini, della Lega e di Fratelli d'Italia". Così sul suo profilo Facebook, il presidente della Regione Toscana e fondatore di Articolo Uno - Mdp, Enrico Rossi. "La colpa di don Biancalani - prosegue Rossi - è avere portato in piscina un gruppo di giovani immigrati che avevano partecipato ad iniziative benefiche. Sento troppo silenzio su questa vicenda", aggiunge Rossi.
La Cgil di Pistoia e Toscana esprimono "solidarietà a Don Biancalani che, come tante altre persone, è impegnato da anni in attività sociali per tutti e senza distinzioni. Nessuno - dice la Cgil in una nota - può oggi pensare di essere estraneo al tema delle migrazioni, e non è certo con la chiusura e alimentando l'intolleranza che vi possiamo far fronte, bensì con grande responsabilità e lungimiranza politica ed istituzionale".
Il caso degli insulti e delle minacce al parroco di Vicofaro sarà discusso anche in Consiglio regionale. È stata infatti presentata una mozione, per iniziativa del consigliere regionale Pd Massimo Baldi e firmata anche da Marco Niccolai e dal capogruppo Leonardo Marras, che "esprime solidarietà nei confronti di don Massimo Biancalani e condanna fermamente le manifestazioni di brutalità e le incitazioni all'odio che trascendono il limite della dialettica e del normale dibattito politico". La mozione, inoltre, "impegna la giunta regionale a testimoniare unitamente al Consiglio regionale solidarietà nei confronti di don Biancalani e ad esprimere una ferma condanna in relazione a quanto accaduto".
"Don Massimo Biancalani, prete pistoiese, ha subito un vergognoso attacco da parte di Salvini e della sua Lega. Altri attacchi e commenti intolleranti e inaccettabili si sono susseguiti negli ultimi giorni. Atti di vandalismo sono stati compiuti contro i migranti che don Massimo ospita, facendogli svolgere attività sociale. Viene contestato perché essendo un prete cerca di attuare il messaggio del Vangelo: predica e pratica l'accoglienza dei migranti, li aiuta a provare a sorridere alla vita. Come tanti preti del resto. E come un prete di tanti anni fa, don Lorenzo Milani, dice che la sua patria sono i più umili e che rifiuta razzismo e fascismo. Non stupisce l'attacco dei lepenisti alla Salvini né il silenzio del sindaco di Pistoia e della sua giunta di destra. Colpisce piuttosto il silenzio della Chiesa ufficiale e di tante comunità e parrocchie cristiane. Colpisce la disattenzione delle forze democratiche. Attenzione: lo dico per ognuno di noi. L'indifferenza non è una virtù. Apre ad un futuro che richiama un passato tragico e violento. Da non dimenticare mai". Lo afferma in una nota il senatore del Pd Vannino Chiti.