Pistoia, 25 agosto 2017 - In tempi di terrorismo e crescente insicurezza sia in Europa che in Italia, nella provincia di Pistoia si sta avviando in questi giorni una rinnovata sinergia tra i comuni, i privati e la Questura per aumentare la sicurezza del territorio. Il vicario Andrea Salmeri ed il vice questore aggiunto Paolo Cutolo fanno il punto sulla situazione.
«Sabato scorso – annunciano – abbiamo avuto un incontro in Questura con tutti i rappresentanti istituzionali del territorio provinciale. Il nostro obiettivo è quello di spingere i vari comuni a fare rete tra loro nell’ambito della sicurezza dei cittadini, soprattutto per quanto riguarda situazioni che prevedono l’assembramento di un gran numero di persone: noi faremo la nostra parte come sempre, ma comuni e privati dovranno rispettare certi standard per questi tipi di manifestazioni o eventi». Il vicario però «frena» sull’installazione di barriere di cemento a protezione del centro storico a Pistoia, come già effettuato invece in altre città toscane.
«Gli sbarramenti possono creare difficoltà in caso di soccorsi con ambulanze o vigili del fuoco. Pistoia è una città medievale che mal si presta ad attacchi terroristici come a Barcellona o a Nizza: camion o mezzi pesanti qui non hanno spazio per acquisire velocità». In caso di grandi eventi come il «Blues» la strategia è un’altra. «Una o più volanti presenziate da poliziotti a protezione della folla all’imbocco delle vie di ingresso – sottolinea il vicario –. E’ la soluzione da più garanzie».
Il riferimento va anche ai «mercatini del Blues», che potrebbero tornare già dalla prossima estate. «Se verranno riproposti – commenta Cutolo –, dovranno essere previste vie d’esodo libere per le persone e con altri standard di sicurezza; è necessario evitare situazioni in cui la folla rischia di rimanere bloccata». Per quanto riguarda la minaccia del terrorismo, la provincia di Pistoia è controllata 24 ore su 24 tramite una fitta rete di contatti tra forze dell’ordine, cittadini e informatori. «Gli uffici lavorano senza sosta – assicura Salmeri –. Il nostro territorio è relativamente piccolo e quindi è più facile accorgersi di anomalie, o di potenziali pericoli. Abbiamo i nostri informatori anche negli ambienti musulmani e sono loro a contattarci quando notano stranezze». «E’ determinante – interviene Cutolo – la collaborazione quotidiana con i cittadini: attraverso le loro segnalazioni ci permettono di cogliere ogni segnale di potenziale pericolo e di intervenire». A migliorare ulteriormente le cose c’è anche la nuova sede della Questura. «E’ un ambiente di lavoro ottimo per noi – sorride Salmeri – ma soprattutto per i cittadini. La precedente sistemazione in via Macallè era semplicemente una vergogna».