Pistoia, 20 agosto 2017 - Lo chiameranno Tomasi il normalizzatore. Un sindaco giovane dai modi garbati che non sembra essere troppo preoccupato dalla responsabilità di guidare la sua comunità. Parla con tutti come se fosse un amico, ascolta ma sembra avere le idee chiare, soprattutto su sicurezza, immigrazione e sviluppo. Una concretezza di cui la città ha immensamente bisogno, così come di una politica delle piccole cose senza le grandi ingenuità del passato, leggi lasciare la Capitale della cultura senza un-evento-uno d’agosto e non invitare il presidente della Repubblica a Pistoia («La lettera ufficiale è partita in questi giorni», conferma Tomasi). Sono passati quasi due mesi dalla notte del 25 giugno che ha cambiato la storia politica di Pistoia. Troppo poco per chiedere risultati, ma abbastanza per capire come intende muoversi la nuova giunta sulle sfide cruciali della città: turismo, ripresa economica, trasformazione urbana.
Sindaco Tomasi, cosa l’ha sorpresa in positivo e cosa in negativo in questi primi giorni di mandato?
«Purtroppo stiamo lavorando in costante emergenza, questa è la parte negativa. Alcune situazioni sono normali, altre invece no, le abbiamo ereditate. Parlo del progetto per Bottegone, per il quale c’è da correre per riuscire a fare la progettazione così da non perdere i soldi. Parlo dell’area del Ceppo, per la quale c’è da correre per i progetti, per discutere con l’Asl di alcuni aspetti che non ci convincono, per capire se il piano regge sotto il profilo finanziario, per non perdere i finanziamenti europei. Parlo delle Ville Sbertoli: basta l’accordo che c’è o si possono recuperare risorse anche per il Ceppo? E perché fare 52 appartamenti? A me l’idea non piace».
Del progetto del Ceppo cosa cambierebbe?
«Per noi non è prioritaria la copertura con un giardino pensile del parcheggio di viale Matteotti. Ci sono costi enormi e rischi. I soldi si potrebbero usare per altre opere di urbanizzazione».
Con tutte queste corse sarà difficile aver notato qualcosa di positivo.
«Invece mi è piaciuto l’atteggiamento degli uffici, ci sono professionalità da valorizzare».
Tomasi sindaco sarà ricordato perché...
«Perché è riuscito a far fare sport ad un bambino in più, perché è riuscito a riqualificare un giardino in più, a dare alla città più sicurezza e maggior decoro, favorendo la partecipazione dei privati al mantenimento dei beni pubblici».
Per la politica della quotidianità, insomma.
«Vogliamo invertire il trend degli ultimi anni, fatti di annunci e poche realizzazioni. Io farò gli annunci il giorno delle inaugurazioni».
L'INTERVISTA INTEGRALE SUL GIORNALE IN EDICOLA OGGI