Pistoia, 1 dicembre 2015 - Sì a Cutigliano. No ad Abetone. Questa in sintesi l’opinione dei cittadini, che si sono espressi tramite il referendum sulla fusione di Abetone e Cutigliano in un unico Comune. Un risultato opposto, ma netto in entrambi i territori. Le operazioni di voto si sono svolte domenica dalle 8 alle 22 e ieri dalle 8 alle 15. Subito dopo la chiusura delle urne, i presidenti di seggio hanno dato il via alle operazioni di spoglio. Così, intorno alle 16,30, i risultati erano già noti. I sì sono stati complessivamente 754, 256 i no, oltre a sei schede tra bianche e nulle. Il 63,46% dei votanti di Abetone ha detto «no» alla fusione, confermando la spinta autonomistica nei confronti degli altri Comuni della Montagna pistoiese.
In questo caso, verso il Comune dei «ramerini», come in modo ironico gli abitanti di Abetone definiscono da decenni i cutiglianesi. No dunque alla ricomposizione di un territorio che era unito, anche se con confini diversi, fino alla metà degli anni Trenta. Il 36,22% dei sì, fra i votanti, non è bastato perciò a ribaltare un risultato che, ascoltando le voci di popolo, era pressoché scontato già da giorni. Solo una scheda è stata dichiarata nulla. Per afflusso alle urne, Abetone ha battuto Cutigliano. Su 556 aventi diritto, hanno votato 312 persone, dunque poco più del 56% degli elettori. Numeri tutt’altro che corposi, anche in confronto al 72% degli elettori che votarono alle elezioni comunali del maggio 2014. Spostandosi a Cutigliano, il dato di affluenza si abbassa ancora. Il 50,32%, dunque appena più della metà degli aventi diritto, ha espresso il proprio voto per il referendum: 704 su 1399 elettori totali. L’affluenza alle ultime elezioni comunali, invece, era stata del 73,77%. Quanto ai dati di merito, però, gli elettori di Cutigliano hanno espresso un’opinione ancora più netta: il 91,7% dei votanti, considerando il dato complessivo delle 4 sezioni, ha votato sì alla fusione, mentre i contrari hanno raggiunto soltanto l’8,3%.
Ciò significa che su 704 votanti, 641 hanno votato sì e 58 si sono espressi per il no. Lo scarto è dato dalle schede nulle o bianche, 5 in totale. La percentuale più alta dei cittadini pro-fusione si è registrata nella sezione 3, Pianosinatico/Rivoreta, con il 96,77%, pari a 90 voti per il sì contro i soli 3 per il no. In nessuna sezione la percentuale del sì, comunque, è scesa al di sotto del 90%. La sezione con minor partecipazione al voto si è rivelata quella di Pian degli Ontani e Pian di Novello: su 465 iscritti, hanno votato solo 214 persone, corrispondenti al 46% degli aventi diritto. Che cosa accadrà adesso? I risultati saranno trasmessi al consiglio regionale che dovrà decidere se approvare comunque la legge di fusione fra i due Comuni o se, al contrario, bocciarla. Si tratta infatti di un referendum consultivo: il consiglio regionale, che è sovrano, potrebbe perciò decidere di non tener conto del voto espresso dalla popolazione anche se questo finora non è mai accaduto.
e.v.