Pistoia, 12 settembre 2015 - ll disegno di legge parla chiaro e anche i tempi potrebbero essere piuttosto rapidi: dal 1 gennaio la questura di Prato diventerà un commissariato di Pistoia con un «super-questore» che sovrintenderà alle questioni di pubblica sicurezza di entrambe le province. Uno scenario che sta spiazzando tutti e che è contenuto nel piano di riorganizzazione che prevede la fusione di questure e prefetture in 23 città italiane.
Cosa potrebbe tecnicamente accadere questo ancora non si sa, mentre sono invece assai palpabili i timori che il Sap (sindacato autonomo di polizia), esprime per voce del segretario provinciale, Andrea Carobbi Corso. «Questo non è che un primo passo – ha commentato per noi ieri pomeriggio – verso la chiusura dei presidi di polizia. Con un ruolo minore previsto per la questura di Prato, che diventerebbe di fatto un commisairato della questura di Pistoia, si andrebbe inevitabilmente verso la diminuzione del personale e proprio adesso – si rammarica Carobbi Corso – che stiamo chiedendo più personale per Montecatini. E alla fine – riflette il segretrio provinciale del Sap – in cosa si risolverebbe questa fusione, si tolgono un questore e un prefetto, ma cosa cambierebbe a livello di risparmio nella spesa pubblica? L’ottica di razionalizzazione che noi perseguiamo da tempo è quella di riunire almeno alcuni dei sette corpi di polizia in Italia. Con queste soluzioni arriveremo soltanto alla diminuzione di personale, mezzi e strutture».
Poi ci sono anche alcune domande che affiorano sulle competenze territoriali: Agliana, o Iolo, per esempio, saranno di Pistoia o di Prato? La Squadra Mobile di Pistoia, per esempio, avrà competenza investigativa anche su Prato dove la criminalità, le cronache quotidiane, ce lo dicono, è molto massiccia? Poi c’è un’altra domanda inevitabile: e la nuova questura? Le complesse questioni tecniche sono, lo ricordiamo, tornate di nuovo al demanio.
«Il questore – ci spiega Andrea Carobbi Corso – ci ha annunciato il possibile trasferimento prima dell’estate del 2016. Personalmente, mi accontenterei che ciò avvenisse alla fine del 2016, e alla luce di queste novità non mi stupirei se ci fossero anche cambiamenti sulla configurazione. E se davvero, dal 1 gennaio 2016 questa nuova razionalizzazione andasse in porto, ci ritroveremo – conclude – con un commissariato, quello di Prato, che sarà, come dimensioni, il doppio della sua questura, quella di Pistoia, in via Macallè, e in condizioni assai migliori quanto a funzionalità e modernità». La pianificazione dei 23 accorpamenti è stata decisa in una riunione che si è svolta in questi giorni al dipartimeno della Polizia di Stato, presieduta dal vicecapo della Polizia, Matteo Piantedosi. In Toscana, l’altra fusione è prevista tra Lucca e Massa Carrara. «Nulla – scrive il Sap nazionale – è stato detto su quale sarà il modello di sicurezza che verrà attuato nelle 23 province che non avranno più la Questura. Le timide assicurazioni che non vi saranno riduzioni organiche, nè taglio di posti e di funzione non ci convincono».