Pistoia, 21 marzo 2016 - «Vergognati. Traditore di Cristo e degli italiani. Pagherai per aver fatto pregare musulmani in chiesa». Sono le accuse e le minacce contenute in una «lettera firmata» postata da don Massimo Biancalani sul suo profilo Facebook ieri nel primo pomeriggio. «Letterine ricevute in queste ore!» ha aggiunto come premessa il sacerdote della parrocchia di Vicofaro al centro del dibattito per il progetto di aprire la sua chiesa alla preghiera dei profughi musulmani che accoglierà nelle prossime settimane, insieme a don Alessandro Carmignani e all’associazione Virgilio-città futura. «Letterine» al plurale perché in tutto sono state tre, come spiega lo stesso don Massimo: «Una è arrivata per mail e altre due su Facebook, sempre dello stesso tono». Ma non è tutto. «L’altro giorno, dopo che la nostra iniziativa era diventata pubblica, ho ricevuto una telefonata anonima. ‘Stai attento’, mi hanno detto prima di riattaccare. Devo dire che non è stata una bella sensazione». Anche don Carmignani ha ricevuto due «messaggi minatori» su Facebook e ha risposto a due telefonate ‘mute’ probabilmente collegate al progetto di accoglienza. Nei commenti sul social network qualcuno gli ha anche scritto «speriamo che ti facciano soffrire in silenzio».
«Tu non puoi e non devi permettere che un musulmano oltraggi ed offenda una chiesa cristiana con la sua presenza. Traditore, vergognati e pentiti!», continua uno dei messaggi Facebook che ha raggiunto entrambi i sacerdoti prima della conclusione minacciosa: «Pentiti! Ti ho avvertito in nome di Cristo». Sia don Massimo che don Alessandro non hanno però intenzione di fermarsi: «Ora più che mai andremo avanti». E se don Biancalani auspica «un confronto all’interno della diocesi», anche alla luce della bocciatura del progetto da parte del vescovo, don Carmignani ieri ha attaccato duramente «i gruppi pseudo cattolici che hanno atteggiamenti xenofobi verso i profughi e omofobi verso gli omosessuali e che sono sostenuti da persone che si dichiarano cattoliche». Entrambi i sacerdoti sono pronti anche a spiegare il loro progetto alla comunità e sono dispiaciuti che «la voglia di fare del bene abbia portato alla luce «un verminaio», come ha sottolineato don Alessandro. Su Facebook, comunque, sono stati decine anche i messaggi di solidarietà. Adesso i due parroci valuteranno se sporgere denuncia.
L’apertura della chiesa alle preghiere dei musulmani, bocciata dal vescovo, è stata affrontata da don Massimo anche nell’omelia di ieri mattina, durante la celebrazione delle 11. «Chiediamoci in che misura i valori cristiani incidano sulla nostra vita quotidiana - ha detto il sacerdote -. Ovunque vediamo dei muri, delle divisioni ma erigere questi limiti è ingiusto e inaccettabile a livello cristiano. Come ci comporteremo con chi verrà? Ci porteranno problemi? Ma quali conseguenze potranno esserci se siamo cristiani che mettono in pratica il Vangelo? Meglio una chiesa ammaccata che cerca di amare piuttosto che una chiesa perfettina che non si sporca le mani». Non solo, prima della benedizione finale don Massimo ha ripreso la parola per tornare sulla questione legata all’accoglienza dei profughi: «E’ un progetto in divenire e io sarei molto contento se persone di altre religioni venissero qui. Non diventeremo una moschea (ha detto sorridendo, ndr) ma sono pronto ad aprire tutte le porte della chiesa». Divisi i fedeli: c’è chi sposa in pieno le idee del parroco, e chi invece non condivide l’ apertura.