Pistoia, 19 settembre 2017 - Le richieste che i giocatori del Rugby Pistoia, campione uscente della Serie C Toscana, hanno fatto all’amministrazione comunale attraverso una lettera diffusa nella serata di lunedì (che riportiamo di seguito) sono due: un campo da gioco e le risposte per il continuo dell'attività. “Abbiamo atteso molto prima di scrivere questo comunicato – si legge -. Abbiamo riconosciuto all’attuale amministrazione tempo e fiducia, da sempre accordati anche alla precedente; tuttavia la situazione è peggiorata. Il sindaco Tomasi, in tempo di campagna elettorale, si è visto più volte al campo; uno dei pochissimi venuto a congratularsi di persona in occasione dei nostri festeggiamenti per la vittoria del campionato. Sembrava interessato alle nostre problematiche e intenzionato a risolverle. Sembrava. Abbiamo accolto con piacere la nomina di Gabriele Magni come assessore allo sport per la stima che abbiamo di lui. Per questo oggi la delusione è ancora più grande. Ci sono state fatte tante promesse al momento della vittoria al Turchi dello scorso anno. Tutti sembravano concordi nel voler trovare una soluzione che garantisse allo stesso tempo una casa al rugby e un campo di allenamento adeguato per la prima squadra di calcio cittadina. Noi abbiamo fatto la nostra parte, ci siamo dimostrati onesti e collaborativi per poi venire traditi dalla nostra stessa città. Siamo stati cacciati dal Turchi, abbiamo visto da un giorno all’altro le nostre porte sparire e non ricomparire da nessuna parte. Dopo aver combattuto dodici anni per vedere dei pali fissi da rugby, siamo stati esiliati a Ponte alle Tavole tra spogliatoi fatiscenti e un campo impraticabile e non omologabile a causa delle reti troppo a ridosso della linea di gioco. Un campo duro come il cemento, infestato da rovi e costellato da voragini, ancora aperte, fatte mesi fa per intervenire sull’impianto di irrigazione mai riparato”.
La lettera degli “orsi” poi entra nel merito delle questioni amministrative. “Ci avevano promesso che il fondo del campo sarebbe stato rifatto e gli spogliatoi ristrutturati. Ad oggi ci alleniamo in rettangoli di terra da dove spuntano tombini in cemento, pali della luce, tondini di ferro. Ogni sera ci mettiamo in fila per una doccia fredda in spogliatoi sporchi e rischiamo di farci male e per l’inadeguatezza degli spazi rischiamo di saltare giorni di lavoro perché noi di giorno lavoriamo e il rugby lo facciamo per passione. Identico trattamento è riservato ai nostri bambini; per loro cerchiamo sempre di ritagliare uno spazio di allenamento in un lembo di terra sicuro. È vergognoso e umiliante – continua la lettera - vedere a fine allenamento i genitori che li avvolgono in un asciugamano e li portano in macchina senza aver fatto la dovvia; a loro va il nostro ringraziamento perché non si lasciano scoraggiare da un’amministrazione sorda e cieca. Ci vergogniamo a incontrare i nostri tifosi e a non saper dire dove poter assistere ai nostri incontri. Ci vergogniamo a dover ogni volta congedare i nostri avversari senza poter offrire il Terzo tempo. Da quando esistiamo, ci siamo sempre impegnati per Pistoia; abbiamo un movimento in crescita e una prima squadra vincente ma continuiamo a sentirci indesiderati a casa nostra. Nonostante il modo in cui veniamo trattati e le offerte che ci arrivano dai Comuni limitrofi, non lasceremo che a decidere per il nostro futuro sia qualcuno che non ci conosce nemmeno, chiuso in un ufficio dietro una scrivania. Vogliamo risposte, un campo vero dove allenarci e che chi deve decidere per noi si confronti con le nostre esigenze e veda la nostra situazione. Se lo stato delle cose non cambierà noi non ce ne andremo comunque. Metteremo in campo tutte le iniziative e le forme di protesta di cui saremo capaci, sicuri che tutte le associazioni che negli anni hanno trovato in noi sostegno e disponibilità saranno adesso pronte a sostenerci”.