Firenze, 9 giugno 2012 - O vincerà primarie e politiche, o resterà sindaco. Così risponde Matteo Renzi di fronte al 'pressing' giornalistico sul suo futuro nel Partito Democratico. Di fare il deputato non se ne parla. ''Non lascio Firenze per fare il parlamentare schiaccia tasti o il ministro''. Renzi ha parlato a margine dell'inaugurazione del nuovo ingresso del complesso museale di Santa Maria Novella: ''Se io perdo le elezioni primarie o se vinco le primarie e perdo le politiche, io rimango a fare il sindaco, se i fiorentini lo vorranno".
E alle perplessità avanzate dal segretario metropolitano del Pd di Firenze, Patrizio Mecacci, su una eventuale ricandidatura in caso di insuccesso a primarie nazionali, Renzi risponde per le rime: ''La decisione su chi farà il sindaco la prossima volta non la prende il segretario del partito, la prendono i cittadini con le primarie e le elezioni".
E comunque, ha aggiunto, "per me il punto non si pone ora. Se ci saranno primarie libere e aperte, e partecipa Bersani, verificheremo se mi candido io oppure no. Oggi non cambia assolutamente nulla: io continuo a fare quello che deve fare il sindaco di Firenze, che è cercare di fare bene il proprio lavoro."
Il sindaco ha inoltre rivendicato la necessità di avere un peso 'nazionale' per agevolare la soluzione dei problemi legati ai finanziamenti per il Teatro del Maggio e dei Nuovi Uffizi: ''Più siamo forti a livello nazionale, più certe questioni fiorentine si possono risolvere''.
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