"Aria era troppo umida". Ricorre in Cassazione contro l’alcoltest

Ma la Corte rigetta subito il curioso appello

Controlli alcoltest

Controlli alcoltest

Pontedera, 29 gennaio 2015 - Fino davanti alla Suprema corte ha tentato di mettere in discussione attendibilità degli esiti del test alcolemico, sostenendo l’argomento con l’eccessivo tasso di umidità nell’aria. Protagonista un 46enne della Valdera che ha proposto ricorso per cassazione contro la sentenza della Corte di Appello di Firenze che, nel 2014, aveva riformato con esclusivo riferimento al beneficio della non menzione della condanna nel certificato del casellario giudiziale, concedendolo, la condanna pronunciata due anni prima dal tribunale di Pontedera.

Il 45enne ha puntato il dito, assistito dai legali, contro una presunta "manifesta illogicità della motivazione" a proposito dell’inattendibilità dell’esito dell’alcoltest in quanto eseguito in zona con tasso di umidità nell’aria superiore al 93%.

Lapidario il rigetto della corte che ha ricordato come già nel giudizio di primo grado erano stati allegati i dati forniti dal servizio meteorologico dell’Aeronautica Militare in merito all’umidità dell’aria al momento dell’accertamento, al fine di dimostrare la causa del mancato funzionamento dell’apparecchiatura: «E’ necessario – scrive la corte – fornire eventualmente la prova contraria». E non la mera presunzione della sussistenza di un difetto o di funzionamento