Pontedera, 16 ottobre 2013 - "DAL PRESIDENTE ci aspettiamo che ci dica finalmente la verità. Meglio la verità, anche amara, che questa situazione che va sempre più peggiorando... ".

Raffaello Cima
è un veterano del sindacalismo alla Piaggio, colori biancorossoverdi della Fim-Cisl. La sigla che non ha firmato i contratti di solidarietà «proprio perché — spiega Cima — non c’è chiarezza sul presente e sull’immediato futuro».
«Dai montaggi escono più veicoli di quanti motori escano dalle nostre officine meccaniche, una dimostrazione lampante di quanto ormai, e da tempo, si è capito. E cioè che a Pontedera arrivano motori dagli stabilimenti asiatici del gruppo. Una strategia produttiva che certamente non aiuta a risolvere i problemi occupazionali a Pontedera, dove, secondo e nostri calcoli, c’è attualmente un esubero di oltre 500 persone. Colpa della crisi e non colpa tutta della Piaggio, non c’è dubbio, però con mancanza o non chiara strategia, almeno per noi, per affrontare questa situazione».

L’ATTESO e da mesi ‘invocato’ summit col presidente Roberto Colaninno è fissato per oggi alle 14,30, naturalmente alla direzione aziendale. La delegazione sindacale vedrà la presenza anche di rappresentanti Guzzi e Aprilia e sarà composta dai segretari e responsabili nazionali, regionali, provinciali e aziendali delle tre sigle. A cominciare da Mauro Faticanti per la Fiom, Ferdinando Uliano per la Fim-Cisl ed Eros Panicali per la Uilm.. Oggi alla Piaggio è presente la maggior parte dei lavoratori, compreso quelli dei veicoli commercialie che ultimamente hanno lavorato davvero poco, con la sola assenza dei circa 200 dei 400 addetti alle officine motori. L’incontro doveva avvenire 15 giorni fa ma venne rimandato — anche perché la crisi Alitalia occupa molto il presidente — ma stavolta ci siamo. Anche per Marcello Franchi, segretario provinciale Fiom e protagonista delle vicende Piaggio degli ultimi anni «il presidente Roberto Colaninno ha il dovere di dirci qualcosa di concreto sulle prospettive e piano industriale per Pontedera e per l’intero gruppo». Settori non separati ma di fatto collegati. Cosa vi aspettate? «Ci aspettiamo, ripeto —, indicazioni sulla strategia, sui programmi produttivi e di lavoro. Poi valuteremo come Fiom quanto ci è stato detto ed esprimeremo il nostro parere, le nostre valutazioni».

L’appuntamento, dunque, è per oggi pomeriggio. Non è il primo del genere nella storia della Piaggio e tantomeno della Piaggio del presidente Colaninno, ma resta un appuntamento reso ancor più importante dalla crisi che per ora sembra non finire e dalle strategie sempre più globalizzate.