Massaggi a luci rosse nel circolo culturale: condannato 37enne

Bientina, fu l'amministratore del condomio a presentare un esposto dopo aver visto il via vai di uomini e la presenza di donne cinesi in abiti succinti

L'udienza del primo collegio di Pisa

L'udienza del primo collegio di Pisa

Bientina, 4 marzo 2017 - In quel circolo, con scopi culturali e sportivi, in realtà non si praticavano massaggi per il benessere del corpo. E non si praticavano neppure massaggi romantici.  Erano in realtà massaggi a luci rosse e il costo aumentava in base alla durata. Le ragazze cospargevano di olio il corpo del cliente, ma tutto cambiava quando il massaggio arrivava alle parti intime: è in quel momento che – com’e emerso dalla requisitoria del pm Flavia Alemi – iniziava il «conto» che, ad esempio, ad un pensionato 68enne lievitò fino ad 80 euro. Si è concluso ieri, con una condanna e un’assoluzione il processo sulla vicenda del centro «Carezze d’Oriente» di Bientina. Dove, appunto, secondo la Procura di Pisa, oltre ai massaggi si faceva sesso. Ed è per le violazioni della legge Merlin sulla prostituzione, dove si punisce lo sfruttamento della prostituzione, che sono finiti a giudizio Enrico Panicacci, 37 anni (affittuario del locale), condannato dal tribunale a un anno e 10 mesi di reclusione e 3000 euro di multa, e Francesco Petrella, 36 anni (presidente del circolo), mandato assolto dal collegio, entrambi difesi dall’avvocato Luca Poldaretti di Cascina. L’ultima udienza si è aperta con le dichiarazioni spontanee dei due imputati: Panicacci ha sottolineato di «non sapere quello che accadeva lì dentro», e quando vide la pubblicità con i suoi riferimenti equivoci «mi precipitai nel centro, ero davvero arrabbiato – ha detto ai giudici – staccai lo statuto e tutti i documenti che erano appesi in bella vista e li portai a casa mia». Invece Petrella con poche parole rivolte al collegio (presidente Pietro Murano, a latere Mirani e Poggi) ha detto: «Mi offrirono di fare da presidente del centro culturale e per questo mi davano 200 euro al mese. Ma dell’attività non mi sono mai occupato, facevano tutto loro». Nella vicenda, infatti, c’è un terzo soggetto, allora vicepresidente del circolo, che ha chiesto e ottenuto il patteggiamento della pena e che depose, in maniera assistita (dall’avvocato Mario Galdieri di Livorno) come testimone nel processo a carico dei due.  «Soggetto – ha detto l’avvocato Poldaretti in un arringa lunga e meticolosa – che prima ha patteggiato, ammettendo le sue responsabilità, e che poi è venuto qui in udienza a cambiare le carte in tavola». Il pm Alemi, che ha ricordato come tutto tutta la vicenda partì da un esposto dell’amministratore di condominio che denunciava la presenza di cinesi in abiti succinti e via vai di uomini, aveva chiesto al condanna per entrambi a 3 anni e 600 euro di multa.